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LA DEVOZIONE ALLA MADONNA DELLA cINTURA: Bologna

Immagine della facciata della chiesa di S. Giacomo a Bologna

Chiesa di S. Giacomo a Bologna

 

 

 

 

BOLOGNA

 

 

 

 

La cappella centrale della navata destra, nella chiesa Arcipretale di San Petronio, conserva un affresco tardo gotico, rielaborato nel secolo scorso, di autore anonimo, staccato da una parete; rappresenta una dolce immagine di Maria nell'atto di abbracciare il Bambino ed è conosciuta col titolo di B.V. della Consolazione o della Cintura. La festa della Madonna della Cintura viene celebrata la prima domenica dopo il 28 agosto, data in cui la Chiesa fa memoria di Sant'Agostino. Come accade anche in altri casi ne consegue che le celebrazioni possono cadere un anno ad agosto e in un altro a settembre. Un elemento interessante di questa devozione è costituito dal fatto che vi sono immagini in cui accanto all'appellativo di Madonna della Cintura compare quello di Vergine della Consolazione: ad esempio nel Santuario della Consolata di Torino esiste un rapporto fra la Madonna della Cintura e quella della Consolata in una non meglio definita iconografia di statue presenti in un'area geografica molto limitata. L'immagine bolognese era presente anche nella precedente chiesa di San Petronio, abbattuta dopo il terremoto del 1781, ed al suo altare fu eretta, nel XVII secolo, la Confraternita dei Quaranta Sacerdoti o della Cintura. Costituita soprattutto da sacerdoti, era una pia Istituzione di origine bolognese, emanazione dell'ordine degli Agostiniani che già a Castel Bolognese avevano un piccola comunità femminile, dove oggi sono le Maestre Pie.

Nel 1439 papa Eugenio IV, quando canonizzò l'agostiniano Nicolò da Tolentino eresse nella chiesa di San Giacomo a Bologna la confraternita dei Cinturati. La Confraternita si richiamava alla tradizione della devozione alla Vergine della Cintura, che sarebbe nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l'ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve letteralmente coperta da un'ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e decisamente penitenziale. Tale veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra.

Toltasi quella Cintura le disse: "Prendi, è questo il caro segno dell'amor mio: questo Cingolo consacrato da questo seno che conteneva un Dio, questo Cingolo d'ora innanzi circondi i tuoi fianchi senza mai deporlo: impegnati a diffondere ad onor mio questa onorata Cintura: ti assicuro che guarderò quali miei figlioli più cari tutti quelli che mi si mostreranno fregiati di questa Santissima Insegna". Santa Monica, ricolma di gioia per questa visione, iniziò con zelo a diffondere la devozione della Santa Cintura e, tra i primi, se ne cinsero sant'Ambrogio e san Simpliciano, Perpetua, figlia di santa Monica, e le sue nipoti Felicita e Basilica. Finalmente anche Agostino, convertitosi, se ne cinse prendendola dalle mani di sant'Ambrogio il giorno stesso del suo Battesimo, e diventando il più zelante apostolo della sua diffusione. Nel tempo, si è formata poi un'associazione con tanto di indulgenze concesse dall'autorità ecclesiastica che richiede soltanto l'iscrizione all'associazione, di indossare la cintura e la recita quotidiana di una coroncina di 13 Pater, un Credo e una Salve Regina.

Certamente, la cintura nel mondo romano ed in questo contesto in particolare, aveva un valore simbolico ed indicava un legame (non a caso giocava un ruolo importante nel matrimonio dell'età classica), in un rapporto certamente di livello impari, di sottomissione che comportava una protezione, espressa da parte della Madonna nella forma del Patrocinio. Nella coroncina da recitarsi ogni giorno da parte dei "cinturati" questo accessorio viene interpretato come l'umanità di Cristo che per amore ha sparso il Suo sangue per le Sue creature e pertanto portare la cintura equivale ad avere di fronte a sé il volto del Redentore e deve aiutare a tenere un comportamento aderente al Vangelo, secondo la volontà del Signore. Sono frequenti le immagini in cui si ritrae la Vergine, in alto, tra Santa Monica e Sant'Agostino in atto di donare la propria cintura: la Madonna appare con il Bambino in braccio, elemento che manca nel racconto tradizionale e non indossa affatto un abito scuro ma è raffigurata quasi sempre con la veste rosa e azzurra codificata nel corso del tempo dalla tradizione: il colore penitenziale rimane solo per la cintura che offre ai fedeli anche perché il nero o il marrone sono due colori che permettono di evidenziare il particolare all'interno della composizione dell'immagine. Il fatto che più colpisce è tuttavia che l'iconografia appare molto simile in vari casi a quella della Vergine del Rosario (ottobre è il mese dedicato a questa forma devozionale) e la stessa Cintura si può confondere, se non si osservano le immagini attentamente, con il rosario: come nel caso della Madonna di Pompei, anche la Vergine della Cintura viene sovente raffigurata fra due santi uno di sesso maschile e l'altro femminile.

Papa Eugenio IV, con il decreto Solet Pastoralis Sedes del 14 agosto 1439 autorizzò l'Ordine Agostiniano ad erigere delle confraternite maschili e femminili sotto il titolo della Cintura della B. Vergine Maria applicandovi numerose indulgenze, e nello stesso anno i Padri Agostiniani, nella loro chiesa di San Giacomo in Bologna fondarono canonicamente la prima Arciconfraternita della Cintura e, nel 1495, l'altra simile Confraternita della Santissima Vergine Maria della Consolazione, che papa Gregorio XIII unì con bolla Ad ea ex paternae charitatis del 15 giugno 1575. Successivamente, papa Paolo V con il Breve Cum certas Confraternitati Cinturatorum del 2 ottobre 1606, accorda la facoltà di erigere in tutto il mondo cattolico, anche per mezzo di Sacerdoti secolari, delle Confraternite della Santa Cintura, purché nella chiesa vi sia un altare dedicato alla Santissima Vergine della Consolazione, fermo restando che l'autorizzazione alla fondazione deve essere rilasciata dal Padre Generale dell'Ordine Eremitano Agostiniano. I Confratelli avevano l'obbligo di portare indosso la Cintura, benedetta, di cuoio o di pelle nera, con una fibbia di osso nero, di recitare quotidianamente tredici Pater, tredici Ave Maria ed una Salve Regina, di digiunare il 27 agosto, vigilia della festa di sant'Agostino, di adempiere le disposizioni per ottenere le indulgenze legate alle varie ricorrenze e festività proprie della Confraternita.

Fra queste, oltre i giorni di Solennità Maggiori della Chiesa, v'erano il giorno della natività di Maria (8 settembre), della sua Purificazione (2 febbraio), e della sua Assunzione (15 agosto), le memorie di San Patrizio (17 marzo), Santa Monica (4 maggio), San Giacomo Maggiore (25 luglio), Sant'Agostino (28 agosto), San Nicola da Tolentino (10 settembre), nonché il 13 novembre memoria di tutti i Santi dell'ordine Agostiniano. Particolarmente solenne era inoltre la festa della Madonna della Consolazione che doveva tenersi la domenica successiva al 28 agosto. Significativo, a questo punto, trovare proprio alle pareti della Cappella della Madonna della Consolazione, entro due nicchie, a destra la statua di sant'Agostino, a sinistra quella di Santa Monica di autore anonimo. Completano la decorazione dei pilastri e del sottarco tredici ovati raffiguranti i busti del Redentore e degli Apostoli, dipinti probabilmente dal castellano Francesco Borghesi. Nel passato la B.V. della Consolazione o della Cintura era solennemente festeggiata a Castel Bolognese, a cura della Confraternita, nel giorno prescritto dalla Regola, cioè la domenica successiva alla festa di Sant'Agostino (28 agosto); oggi la festa si tiene la terza domenica di settembre.

La Beata Vergine della Consolazione è tuttora invocata per ottenere la grazia della pioggia nella siccità.