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Kasper Elm: L'ORDINE DAL XIV AL XIX SECOLO

S. Guglielmo d'Aquitania riceve l'abito religiosa dal vescovo san felice in una tela del Guercino conservato nei Musei universitari di Bologna

S. Guglielmo d'Aquitania riceve l'abito monastico

dal vescovo Felice (tela del Guercino a Bologna)

 

 

 

L'ORDINE DAL XIV AL XIX SECOLO

di Kasper Elm

 

 

 

Il distacco dall'unione da parte delle comunità eremitiche italiane dei Guglielmiti e lo sviluppo della propria Costituzione, posero fine al periodo storicamente più importante della storia dell'Ordine. Nei secoli fino alla sua caduta esso visse all'ombra degli avvenimenti storici, senza venire più incluso nei piani dei vertici ecclesiastici, e senza più influenzare il corso della storia della Chiesa. Con l'uscita dalla Grande Unione del 1256, i suoi membri avevano rinunciato ad un'attività efficace verso l'esterno quale quella manifestata dall'Ordine degli Eremiti Agostiniani a partire dal XIII secolo. Scienza, cura d'anime e attività politica al servizio della Curia, di cui l'ordine eremitico di un tempo si era reso benemerito, rimasero per loro compiti di importanza secondaria. Invece di ciò, essi si concentrarono sull'adempimento di obblighi specificamente monastici quali quelli definiti dai concetti di "oratio, contemplatio" e "caritas". La vita dell'Ordine, determinata da tali esigenze, si realizzava naturalmente ai margini della vita pubblica, il suo vero luogo erano il coro ed il convento. A partire dal XIV secolo, quindi, la vita dell'ordine fu la vita dei numerosi singoli conventi. Mentre questi guadagnarono in autonomia, l'ordine in sè come tutt'uno perdette sempre più importanza. Questa tendenza immanente al suo carattere venne favorita ulteriormente dal fatto che la guida dell'Ordine soltanto raramente tentò di determinare la storia dell'Ordine e di contrastare la crescente autonomia dei conventi. Nel XV secolo, come è già stato detto, si infranse l'unità dell'Ordine. Da quel momento non ci fu più una sede centrale dell'Ordine che avrebbe potuto portare le singole case ad un agire comune. Al suo posto subentrarono i superiori provinciali, che cercarono faticosamente di evitare che l'autonomia dei singoli conventi si risolvesse in un completo distacco dall'Ordine o addirittura in anarchia. In tali circostanze la storia dell'ordine mancò di unitarietà; dalla fine del XIV secolo in poi essa non è altro che la storia dei singoli conventi. E' impossibile ed inutile seguirla dettagliatamente. Per quanto riguarda ciò che segue, quindi, non può che trattarsi di ripercorrere la generale tendenza evolutiva dei conventi fino alla loro decadenza, e di descrivere la loro attività ed i suoi effetti, il declino ed i tentativi di riforma.