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VICARI GENERALI: LORENZO DI MILANO

Agostino insegna ai suoi monaci in una miniatura medioevale

Agostino "summum vas scientiae

insegna ai suoi monaci

 

LXIV° VICARIO GENERALE

LORENZO DI MILANO

(1512)

 

 

 

Da Castellanza diocesi di Milano, et dalla nobilissima famiglia Lampugnani hebbe i suoi principij Lorenzo, detto commmunemente di Milano, perché Cittadino, e nobile di quella Metropoli, ove ancora la maggior parte dell'anno i suoi genitori soggiornavano. Stefano era chiamato il Padre, che vedendo l'inclinatione del figlio alla Religione

[Pag. 198] procurò ornato fosse di tutte quelle scienze, virtù, et più rare qualità, che si possano in un religioso bramare. Passò perciò Lorenzo dalla Grammatica, Humanità, et Rettorica a' studij più serij della Logica, Matematica, Filosofia, et Teologia, tutte apprendendo con tanta facilità, et profondità di sapere, che nato pareva per esser anzi Maestro, che discepolo di quelle scienze ch'a lui venivano insegnate. In età d'anni venti, et perciò l'anno 1478, prese l'habito della Congregatione di Lombardia nel Convento della Coronata per mano del Ven. Lucchino di Milano all'hora Priore, et subito fu trasmesso nel novitiato di Genova ove sotto la direttione del V. P. Paolino pur di Milano imparò in puoco tempo il modo di servire a Dio, et assicurarsi la conquista del Paradiso. Essercitò in Congregatione parecchi anni la lettura delle scienze con singolar profitto di chi meritava essergli discepolo, con la qual occasione raccolse da primi scrittori Agostiniani, un corpo di Filosofia, che se veduto havesse la luce delle stampe, come fu impressa nella mente di chi l'udì, forsi non haverebbe punto la scola d'Egidio da invidiare alla Tomistica o Scotica tanto celebri nella Christianità. Ancor Diacono Lorenzo fu riposto nel numero de Predicatori come pur hebbe doppo qualche tempo l'honore, et privilegio de Predicatori Generali, perchè riuscito non meno sopra Pergami, che sopra le Catedre prodigioso. Si scoprì della sua madre Congregatione indefesso diffensore havendo per lei tolerato, senza alcun risparmio di sudori, inchiostri, et parole, indicibili fatiche, et non ostante ricevesse incontri di mala sodisfattione con alcuni Grandi, non perciò depose un iota di quel zelo che verso il publico bene chiudeva nel petto. Rimunerò la Congregatione il suo merito, onde in età ancor Giovine con meraviglia di tutti lo dispose Compagno del P. Luchino Vic. Gen., tre volte l'honorò del grado di Visitatore, sette volte l'elesse Deffinitore, cinque fiate fu visto Presidente, e due Vic. Gen. cioè gl'anni 1512, et 1517; oltre l'esser egli stato dodeci anni in varij tempi Priore di Milano, et haver altri Conventi con ogni prudenza governato. Non fu insomma che desiderare si potesse

[Pag. 199] in Lorenzo per il buon regimento, et stabilimento dell'osservanza; quindi pervenuto all'età senile, ne più potendo per le indispositioni, et infermità sue intravenire a Capitoli, o intraprendere Prioranze, memori i Padri dei meriti di questo grand'huomo, et del molto da lui per la sua Congregatione tolerato, nel Convento che si celebrò in Bergamo l'anno 1526 formorno, per il Convento di Milano, ove Lorenzo faceva sua residenza questo decreto: Rev. in Christo P. Laurentius Lampugnanus ob antiquitatem, et continuas infirmitates alicui officio, et regimini vacare non valens ob suos longavos indefessosque labores in omni munere Congregationis perpessos, de eadem Congregatione benemeritus primum locum post Priorem Conventus teneat, liber ab omni onere Congregationis, cui etiam Prior, fratrum unum quod ei serviat pro eius libito assignabit. Lasciò il mondo Lorenzo, l'anno susseguente 1527, in età di 69 anni, havendone quarantanove consumati nella religione a gloria di Dio, et progressi dell'osservanza.