Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Congregazioni > Osservanti di Lombardia > Calvi > Vicari > Gabriele di Lucca

VICARI GENERALI: GABRIELE DI LUCCA

Agostino insegna ai suoi monaci in una miniatura medioevale

Agostino "summum vas scientiae

insegna ai suoi monaci

 

 

CXII° VICARIO GENERALE

GABRIELE DI LUCCA

(1560)

 

 

 

[Pag. 309] Vidde la prima luce del Mondo Gabriele l'anno 1505 nella Città di Lucca, et fu della nobile non meno, che antica fameglia Bucella assai conspicua in quella città. Alla nobiltà della nascita accoppiò fin da fanciullo quella delle virtù, dando fin da gl'anni più teneri evidentissimi contrasegni de suoi futuri talenti. Entrato nella religione Agostiniana, et Congregatione di Lombardia l'anno 1523, si scoprì

[Pag. 310] di modo infervorato de studij, che dopo Dio trovata in essi il suo Paradiso. Quindi in breve spatio di tempo, qual lume sopra il candegliere riposto cominciò con la dottrina sua ad illustrare tutta la Congregatione. Fu destinato uno de primi Teologi de suoi tempi, et in spetie trattandosi delle materie di controversie non haveva pari. Hebbe occasione d'azzuffarsi più volte co' diffensori della Luterana Setta, ma ben anco fece conoscere, ch'egl'era una Torre inconcussa, non v'essendo chi mai lo potesse da suoi saldissimi fondamenti crollare. Compose varij trattati in somiglianti materie, che ancor si veggono manuscritti in qualche Libreria della Congregatione. O fosse in Catedra, o in pergamo unico scopo di Gabriele era di combatter l'eresia, che pareva prendesse il piede ne cuori di molti e molti fedeli de suoi tempi, e non senza segnalati frutti, qualhor potè altri da loro errori rivocare, altri rassodare nella verità della cattolica fede, et altri si fattamente convincere, che astretti erano confessarsi ostinati, s'alle parole di Gabriele non si piegavano. Si portò in Missione ne paesi de Svizzeri, ove alcuni mesi si trattenne insegnando, predicando, e disputando non senza fortuna di ridurre molti di quegl'ingannati al grembo della Romana Chiesa, et vera religione; e non senza continuati perigli di lasciar fra le spade de gl'eretici per la santa fede la vita. Riconobbe la Congregatione il suo merito con molte delle più cospicue Prioranze, lo destinò alcune volte Visitatore, et l'anno 1558, essendo egli Priore di Milano lo deputò alla visita, et religiosa riforma dei Conventi di Novara, et Vercelli tanto di Frati, quanto di Monache. Essercitò la carica di Procurator Generale, et di qui passò l'anno 1560, al Vicariato Generale, come pur seguì un'altra fiata l'anno 1567. Quattro anni governò il Convento di Roma in que' tempi infelici, che di fresco era stato appianato per la fortificatione della Città, cooperando con ogni spirito al suo rifacimento, et riparatione. Due volte fu Presidente, quattro Deffinitore, e così pieno di meriti, e nelle fatiche instancabile per la Congregatione sua

[Pag. 311] gionse fin all'anno 1583, nel quale in età di 78 anni trovandosi Priore del Monastero di Lucca fece l'ultimo passaggio a tutta l'humana stirpe commune.