Percorso : HOMEOpera Omnia > Florilegio > Natale

Florilegio agostiniano

Capolettera iniziale (con figura di sant'Agostino) di un codice del XIII secolo che riporta il commento di due teologi domenicani al De civitate Dei, Biblioteca Ambrosiana, Milano

Capolettera iniziale (con figura di sant'Agostino)

di un codice del XIII secolo

 

 

 

FLORILEGIO AGOSTINIANO

IL  NATALE

 

 

 

 

"Pensate alla mirabile architettura del mondo, pensate quali cose sono state fatte per mezzo del Verbo, e capirete allora la grandezza del Verbo. Considerate la magnificenza del cielo e della terra..Ebbene, da quest'opera che è il mondo, giudicate la grandezza del Verbo, per mezzo del quale tutto questo è stato fatto".

(in Jo, 1, 9)

 

"Nel sepolcro dove fu deposto il corpo del Signore, nessun altro morto fu collocato, né prima né dopo: così il seno di Maria non concepì nessun mortale né prima né dopo il Signore".

(in Jo 28, 3)

 

"Per voi si è assoggettato al tempo l'autore dei tempi, per voi apparve il costruttore del mondo; per voi il creatore è stato creato".

(Disc 192, 1)

 

"Colui che sostiene il mondo intero, giaceva in una mangiatoia: era un bambino ed era il Verbo. Il grembo di una sola donna portava colui che i cieli non possono contenere. Maria sorreggeva il nostro re, portava colui nel quale siamo, allattava colui che è il nostro pane. O grande debolezza e mirabile umiltà, nella quale si nascose totalmente la divinità!"

(Disc 184, 3, 3)

 

"L'angelo annunzia, la vergine ascolta, crede, concepisce. La fede nella mente, Cristo nel seno. Vergine concepì. Stupite! Vergine partorì. Stupite di più! Dopo il parto rimase vergine; chi potrà spiegare questa generazione?".

(Disc. 196, 1)

 

"Fu lei stessa a consacrare a Dio la sua verginità quando ancora non sapeva chi avrebbe concepito. E così sarebbe stata di esempio alle sante vergini, e nessuno avrebbe mai potuto credere che la verginità è una prerogativa di colei che aveva meritato la fecondità senza il concorso dell'uomo. In tal modo questa imitazione della vita celeste da parte di persone rivestite di corpo mortale e fragile cominciò ad esistere in forza di una promessa, non di un'imposizione; d'un amore che sceglie, non di una necessità che rende schiavi".

( De Virg. 4, 4)