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COVID-19

Il tavolo dei relatori: da sinistra Sala, Alzati, Beretta, Drigo e Marabese

Il tavolo dei relatori: da sinistra Sala, Alzati, Beretta, Drigo e Marabese

 

 

"E uscimmo a riveder le stelle ..." la società covid e post-covid

di Italo Allegri

Cassago Brianza, 8 settembre 2021

 

 

Quattro esponenti di primo piano, impegnati in ambito sociale nel comune di Cassago Brianza, hanno concluso la XXXI Settimana Agostiniana partecipando alla tavola rotonda sul versetto dantesco "E uscimmo a riveder le stelle …", portando la loro esperienza maturata in un anno e mezzo di pandemia e cosa ci aspetta in futuro.

 

 

 

 

Ultimo incontro della XXXI Settimana Agostiniana dal titolo: "E uscimmo a riveder le stelle …". Scopo della riunione, introdotta dal presidente dell'Associazione Storico Culturale prof. Luigi Beretta nel ruolo di moderatore: capire cosa è successo nel territorio di Cassago al tempo del Covid-19 e cosa ci si aspetta per il futuro. Alla tavola rotonda, che si è svolta nel salone dell'Oratorio di Cassago sabato 4 settembre, sono intervenute alcune personalità che operano nel paese in settori chiave a livello sociale e umano: Gianluca Alzati, prof. dell'Istituto Comprensivo Agostino d'Ippona, avv. Roberta Marabese Sindaco di Cassago, dott. Giorgio Sala responsabile Ufficio Pianificazione e controllo di gestione BCC Valle Lambro, dott.sa Paola Drigo medico di medicina generale. Testimoni diretti che hanno vissuto in prima persona l'emergenza pandemica e sono tuttora impegnati in questa fase vaccinale, nella speranza di ritornare progressivamente in una condizione di auspicata normalità, che si profila non senza incertezze all'orizzonte. Prende la parola la dott.ssa Paolo Drigo, spiegando ai numerosi presenti che cosa effettivamente è questa malattia che ci colpisce ormai da un anno e mezzo e quali sono le conseguenze.

È difficile essere chiari su un argomento come quello della pandemia che ci ha colpito e che poco conosciamo. Il Covid-19 è il nome dato alla malattia associata al nome di Coronavirus, che determina la malattia respiratoria acuta detta Sars. Il Coronavirus è un virus RNA, precisazione importante perché è di aiuto a comprendere i vaccini. Occorre innanzitutto colpire il virus RNA con un involucro che noi conosciamo bene a forma sferica. Sulla corona ci sono queste proteine dette Spike che si legano a un enzima presente nell'epitelio dell'apparato respiratorio dei polmoni, che si chiama ACE2. L'unione dell'enzima alla proteina rilascia il suo codice genetico virale RNA. Esso induce la produzione di proteine virali che creano nuovi Coronavirus che si legano ad altre cellule e portano avanti l'infezione in modo rapido. L'infezione respiratoria è di entità variabile, quindi genera forme abbastanza semplici: raffreddore, tosse un po' di mal di gola, un lieve rialzo termico fino a degenerare in una forma respiratoria polmonare che è la polmonite interstiziale bilaterale, che in molte persone ha determinato una insufficienza respiratoria acuta e una trombosi dovuta alla infiammazione che si genera sulla parete del polmone, sia delle arterie polmonari che dell'arteria diretta a livello cardiaco e quindi l'infarto.

Altri sintomi del processo infiammatorio sono la diarrea, non si sentono gli odori e i sapori, dolori muscolari e ossei, possono permanere anche dopo la risoluzione della malattia e la negativizzazione del tampone. Il periodo di incubazione varia dai due agli undici giorni e importante è l'anamnesi, ossia se la persona con questi sintomo è venuta a contatto stretto con persone positive. Altro dato importante è la misurazione della saturazione dell'ossigeno con il saturimetro che si trova in farmacia, costa poco, però è un salvavita e può evitare l'ospedalizzazione con la somministrazione dell'ossigeno e una terapia adeguata. La dottoressa spiega poi l'evoluzione che ha subito la terapia con il trascorrere dei mesi a partire da febbraio 2020, sulla base dell'esperienza progressivamente maturata in relazione ai risultati conseguiti, fino al consolidamento odierno: paracetamolo per abbassare la temperatura, l'ossigenoterapia se la saturazione è al di sotto del 92, il cortisone se c‘è una affezione respiratoria, le vitamine non servono a nulla, l'antibiotico se è un paziente a rischio – diabetico, cardiopatico, affezione respiratoria cronica – somministrato per evitare una complicanza batterica.

I riflessi della pandemia in campo economico sono stati delineati dal dottor Sala della BCC Valle del Lambro. Risorse del territorio per uscire dalla situazione. Nel contesto generale le categorie sociali non sono diventate più povere. Operare per il territorio: banche, associazioni, imprenditori, assistenza, istruzione, alla fine genera del bene a tutti. Pertanto, per uscire da questa situazione post-Covid è necessario che tutti mettano a disposizione le loro risorse per consentire non solamente una crescita sul territorio, ma perseguire uno sviluppo. Il PIL crescerà come una volta, ma mentre la crescita è quantitativa lo sviluppo invece rappresenta una dimensione qualitativa. Quali sono i numeri di Cassago. I dati forniti sono aggiornati al mese di ottobre 2020. Cassago è un paese dove la maggioranza della popolazione è tra i 45 e 65 anni, la popolazione è sostanzialmente stabile, è un comune che ha visto aumentare i propri redditi: sommano a 74 milioni di euro i depositi dei residenti. Nelle banche di Cassago ci sono depositati più di 50 milioni di euro, in continuo aumento, perché in queste situazioni le persone preferiscono tenere il denaro sul conto. Ci sono però anche tanti altri depositi dei residenti di Cassago in altri comuni: oltre 130 milioni di euro. Le risorse dunque non mancano. Le famiglie registrano un incremento dei loro depositi, mentre le società un pochino di meno.

Segnali positivi: la maggioranza delle aziende ha ripreso a pagare. Le banche stanno prestando sempre più soldi: quindi il territorio genera ricchezza. I finanziamenti sono previsti in crescita più per le società grandi con almeno 20 dipendenti rispetto alle piccole. La sfida prevista è quella di accompagnare la crescita con un vero sviluppo del territorio. Dal marzo 2020 i consumi sono crollati: gli unici addebiti sul conto corrente erano quelli per l'acquisto dei beni di prima necessità. Il PIL è crollato come non è mai successo negli ultimi dieci anni. Aspettative della disoccupazione alle stelle: un quadro indubbiamente negativo.

Si passa quindi al settore scolastico con l'esperienza maturata dal prof. Gianluca Alzati. Quando è stata stabilita la chiusura delle scuole gli alunni di Cassago avevano appena assistito a uno spettacolo teatrale a Lecco; quindi, si è diffusa una grande preoccupazione, poi è sorto il problema di come fare a rimanere in contatto con i ragazzi per non lasciarli da soli in una situazione così inaspettata. Alzati ha invitato i suoi ragazzi a collegarsi alla sua piattaforma personale su internet, dove la classe riusciva a incontrarsi virtualmente e svolgere delle lezioni come poi sono state fatte in seguito a livello della scuola. Non era la stessa cosa della presenza, però sembrava di avere lanciato un salvagente. I ragazzi, colta la drammaticità della situazione, avevano anche voglia di ritrovarsi. Poi, nel breve volgere di qualche settimana la scuola ha attivato una piattaforma su internet con gli strumenti informatici, che permettevano di creare le classi virtuali, dove i ragazzi accedevano a una serie di proposte e, al tempo stesso, erano monitorati dalle loro case, interagendo così professori e alunni in sostituzione della presenza. I problemi erano che non tutti avevano la disponibilità di un PC, linea internet, alfabetizzati dal punto di vista informatico. È stata una sfida in questi termini, cioè riuscire a insegnare e trasmettere le competenze di base dell'informatica. In molti casi i PC e la linea sono stati forniti dalla scuola a chi aveva una necessità sociale o economica. Nell'arco di qualche mese sono stati recuperati tutti i ragazzi. Si è quindi arrivati alla fine del primo anno con il salvagente.

Nel corso dell'estate i contagi sono diminuiti e tutti speravano che la pandemia si risolvesse invece è ricominciato tutto. "Secondo me è stata una occasione mancata nel senso che io mi sarei immaginato che si agisse per migliorare la scuola italiana con interventi molto più significativi: facciamo classi con numeri minori per rispettare gli spazi, inseriamo un numero maggiore di insegnanti, cambiamo la scuola, invece siamo tornati esattamente come prima". L'anno passato è stato un po' un dentro e fuori: ci sono stati diversi confinamenti che hanno coinvolto soprattutto le classi II e III. In effetti è stato vissuto diversamente, perché i ragazzi erano abituati ad utilizzare gli strumenti; perciò, dal punto di vista tecnico è stato più semplice nella gestione. La scuola, grazie al Comune, ha avuto la possibilità di avere la fibra; dunque, un collegamento più veloce, adatto a sostenere un numero maggiore di collegamenti, perché gli insegnanti si collegavano da scuola facendo lezione con gli alunni a casa. Però nei ragazzi lo sconforto cresceva, perché non si vedeva la fine. La situazione di difficoltà ha contribuito a fare emergere le doti migliori dei ragazzi nella loro crescita personale e didattica.

Prende quindi la parola il sindaco di Cassago Roberta Marabese, che ha dovuto gestire una situazione drammatica, pur nell'ambito di una direttiva a carattere nazionale, muovendosi per dare risposte concrete a situazioni contingenti in ambito comunale. Ringrazia innanzitutto il presidente dell'Associazione sant'Agostino prof. Luigi Beretta e il socio Massimo Didoni, perché le hanno offerto l'opportunità di portare a conoscenza di tutti i cittadini l'enorme lavoro di chi si è trovato, suo malgrado, costretto a dover partecipare in prima fila all'emergenza sanitaria. Il Sindaco ringrazia innanzitutto le persone che per lavoro o professione, come dipendenti comunali, commercianti, l'Amministrazione e tutti i volontari, in primis la Protezione Civile, la Croce Rossa, la Caritas, la Fondazione Lecchese, hanno permesso alla comunità di fronteggiare la pandemia, compresi i medici di base, le istituzioni scolastiche e gli insegnanti. Il primo caso di Codogno rappresenta l'inizio della pandemia non solo a livello nazionale ma anche a Cassago, perché una ragazza frequenta un istituto di Codogno. L'alunna è fatta rientrare a Cassago e sottoposta a quarantena. Primo problema come gestire la condizione pandemica che oggi si affronterebbe con una responsabilità diversa rispetto alla iniziale. Ciò è stato possibile grazie alle disponibilità dei dipendenti comunali e la condivisione della famiglia, delle scelte operate a favore della comunità, nonostante fosse limitata la libertà del nucleo familiare, sia in termini personali che professionali. Interventi seguiti per il contenimento pandemico: la chiusura delle scuole il 23 febbraio 2020, seguito dal confinamento il successivo 9 marzo. Comunque, nonostante Cassago sia stato il primo paese della provincia di Lecco a registrare il primo contagio, la diffusione poi è stata molto più lenta rispetto ad altri. A fine giugno 2020 si contavano 31 contagiati e 4 vittime. Nei mesi seguenti di novembre e dicembre ci sono state delle settimane in cui si registravano 25 contagi, poi sono iniziati a diminuire. Attualmente possiamo contare 350 contagi e 9 vittime.

L'impatto maggiore della pandemia si è registrato nel corso del primo confinamento per garantire ai cittadini contagiati la necessaria assistenza. È istituito il Centro Operativo Comunale (COC) con la funzione di coordinare la Protezione Civile attraverso i volontari con esclusione però degli ultrasessantacinquenni. Nella relazione del responsabile della Protezione Civile, invitato a dichiarare le ore impegnate ha scritto: "Le ore non sono calcolate, perché in quei momenti ciò che contava era il bene e la salute della nostra gente". L'organizzazione, grazie anche alla disponibilità dei commercianti, è riuscita a garantire il servizio pasti e la consegna dei medicinali alle persone in quarantena e collaborato con la Caritas di Barzanò nella distribuzione dei pacchi alimentari su tutto il territorio. La Croce Rossa ha offerto al paese il servizio di consegna e ritiro della biancheria alle persone ricoverate. Importante il contributo dato da Massimo e Roberta, fatto alla Croce Rossa, per la fornitura, al comune di Cassago delle mascherine per tutti i cittadini, con un importo in denaro molto sostanzioso. E la disponibilità dei dipendenti comunali, che hanno continuato a lavorare in presenza. Don Giuseppe è stato sempre presente a sostenere i momenti più difficili e si è reso disponibile per la realizzazione dei Centri estivi per i ragazzi nel 2020. Il fatto di avere l'edificio scolastico un po' datato ha consentito la riapertura delle scuole in sicurezza, grazie alla disponibilità di aule abbastanza capienti che hanno consentito di rispettare il distanziamento previsto. Lo scorso anno per il Covid-19 il comune ha ricevuto un contributo di 200 mila euro impiegati per l'adeguamento dei bagni delle elementari e la sostituzione dei serramenti della scuola media, per il rifacimento degli ambulatori medici nel nuovo municipio che saranno inaugurati entro questo mese.

Concluse le testimonianze dei relatori, il moderatore, prof. Beretta, li stimola con una nuova domanda di prospettiva: "Per uscire da questo inferno l'Italia ha imboccato la strada delle vaccinazioni, quella che permette di avere il risultato che desideriamo. Su questo argomento però ci sono però diverse posizioni". Per chiarire la situazione è chiesto un parere alla dottoressa Drigo. Il primo vaccino utilizzato è stato quello della ditta Pfizer ma c'era già in commercio all'estero il Moderna, che è la prima ditta al mondo che si occupa di vaccini da sempre. Ed è allo studio la possibilità di fare la vaccinazione di Covid-19 e antinfluenzale assieme, probabilmente nel 2023. Questi due vaccini agiscono allo stesso modo: stimolano le naturali difese dell'organismo, in quanto contengono delle proteine RNA messaggero che inducono l'organismo a produrre anticorpi contro il virus. Su questo principio funzionano tanti altri vaccini: non si introduce il virus, ma una informazione genetica che non modifica assolutamente il DNA. Il vaccino AstraZeneca ha dato effettivamente degli effetti collaterali, perché è stato inoculato in persone che non erano adatte a riceverlo. Questo vaccino stimola le difese dell'organismo a produrre anticorpi specializzati, che agiscono contro il virus, fornendo protezioni contro il Covid-19. Effetti collaterali ci sono stati: febbre, male al braccio, giramenti di testa - però siamo di fronte anche a un virus non particolarmente docile -; nella fascia di età tra i 40 e 60 anni, sopra gli 80 anni le persone non hanno avuto nessun effetto collaterale.

Nell'ATS di Lecco non c'è stato alcun morto. Sono state ricoverate, ancora adesso, le persone che hanno contratto il virus non vaccinati e la variante Delta è ancora più forte rispetto al Coronavirus-19, ma con il vaccino può ridursi a una banale influenza. La pandemia ha indotto molti casi psicologici in adulti e ragazzi. Quindi l'invito è a vaccinarci tutti.

Cosa ci si aspetta per il dopo Covid-19: le considerazioni dell'economista Sala. Dopo il crollo del PIL ora c'è un recupero però, molto probabilmente, non si tornerà nella stessa situazione di prima: qualcuno uscirà meglio, qualcuno peggio! La ripresa ci sarà quantitativamente sì, qualitativamente dipenderà dal contributo che ciascuno di noi potrà dare. Siamo tornati ai livello precovid recuperando quello che abbiamo perso. L'Italia dovrebbe essere il paese con la crescita del PIL ancora più alta, perché per noi la pandemia è pesata molto di più, in quanto non eravamo i primi della classe! La sfida non sarà di carattere economico ma educativa: l'educazione dei ragazzi andrà recuperata il più presto possibile. Gli effetti si vedranno in futuro, quando questa generazione entrerà nel mondo produttivo. La nota negativa è che il livello dell'occupazione arriverà dopo, si pensa dal 2022. L'eredità comunque sarà un significativo incremento del debito pubblico che qualcuno poi dovrà pagare. La nota positiva invece sono i soldi che giungono dall'Europa: più di 200 miliardi di euro di cui 70 non li dovremo restituire. In cambio l'Europa esige le riforme: l'Italia dovrà effettuarne circa 50 per ottenere questo ingente finanziamento.

Beretta chiede ad Alzati quale è stato l'impatto del Covid-19 sull'istruzione e cosa si intende fare nell'imminente anno scolastico. La DAD è stata in maniera molto superficiale demonizzata. La scuola in presenza è la migliore. La DAD dipende come la si fa, perché oltre ai problemi a cui si è accennato ha anche molti vantaggi. I ragazzi hanno imparato a lavorare sui file insieme da casa, cosa che fino a due anni fa era fantascientifico, con gli insegnanti insieme a distanza: "Io davo degli esercizi da fare e contemporaneamente ero con i ragazzi. Si osserva il ragazzo durante il compito, posso fare un commento e gestirne venti alla volta. Il lavoro va preparato prima e adeguato a tutte le diversità: DSA, ragazzi stranieri, ragazzi bravi". La scuola di Cassago, come negli anni precedente, ha conseguito dei livelli superiori alla media nazionale e lombarda. La gestione di una lezione si configurava con otto ragazzi in classe, computer davanti alla cattedra, la LIM collegata e una dozzina di ragazzi a casa con il computer che interagivano tra di loro. La crisi ha innescato una serie di situazioni che hanno portato ragazzi e insegnanti a lavorare di più e a conseguire maggiori competenze. L'aspetto psicologico c'è stato e ha influito sui ragazzi che sono in fase di sviluppo. Il suggerimento di Alzati per il prossimo anno scolastico è di procedere con prudenza nell'abbandono della mascherina, finché il problema non è risolto, anche per evitare discriminazioni all'interno della classe stessa.

Atteggiamento confermato dalla dottoressa Drigo.

Beretta cede quindi la parola al parroco don Giuseppe Cotugno che ha ospitato nel salone dell'Oratorio tutte le conferenze. Don Giuseppe lascia una suggestione: "Mercoledì sera uscendo mi sono accorto che dal cancello dell'oratorio si possono vedere le stelle e in questo periodo il cosiddetto Triangolo estivo. Oltre alla Stella Polare, l'Orsa Maggiore e il Grande Carro che servono per orientarsi. Pensando a questa settimana, che è iniziata in chiesa con la figura della madre della guida in Monica e Agostino; a Dante che ha avuto altre guide. Per entrambi però: Dante e Agostino, hanno maturato la consapevolezza ad avere bisogno degli altri. Messaggio emerso anche nel corso della serata: essere insieme, condividere le risorse, tirar fuori il meglio dei ragazzi nella vita e nel sociale, nella responsabilità. Allora dicevo tra me: anche nelle stelle forse c'è un segno. E concludo da credente: quel triangolo ricorda forse un po' anche l'immagine della Trinità.

Facciamo nostro l'invito del Papa in preghiera in piazza San Pietro vuota e il suono delle sirene delle ambulanze. Condividere il dolore della gente che era in ospedale, ma anche un segno di speranza. In quella circostanza papa Francesco ha detto: Non siamo soli, siamo come su una barca, per salvarci dobbiamo salvarci insieme".