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S. Messa

La celebrazione eucaristica presieduta da p. Michele Triglione

La celebrazione eucaristica presieduta da p. Michele Triglione

La preghiera del Sindaco

La preghiera del Sindaco

Il pane di sant'Agostino offerto durante la celebrazione

Il pane di sant'Agostino offerto durante la celebrazione

 

 

S. Messa solenne nella chiesa parrocchiale celebrata da Padre Michele Triglione dei Chierici Regolari di S. Paolo, Guida Spirituale del Cammino di Sant'Agostino nella ricorrenza della 391 a Festa in onore di sant'Agostino Patrono di Cassago, con la preghiera per la Comunità e l'offerta dell'olio per la lampada votiva da parte del Sindaco avv. Roberta Marabese e delle Autorità Comunali di Cassago

Domenica 5 settembre

 

 

 

DISCORSO DEL SINDACO

 

L'anno 2021 non ha ancora visto la fine della pandemia covid, che attanaglia l'umanità ormai da due anni; tuttavia, grazie alle vaccinazioni, questa tragedia fortunatamente si va affievolendo. Usando le parole sommo poeta, di cui quest'anno celebriamo il centenario, possiamo finalmente sperare di "uscire a rivedere le stelle" e di tornare a respirare la bellezza della vita. Dante non è solo il poeta che ha reso possibile costruire l'identità italiana attraverso la lingua, è anche l'uomo dai grandi orizzonti: nel solco di Agostino, che nella provvidenza divina vede il dipanarsi della storia, egli si lancia nella Divina Commedia a giudicare quanto la storia umana abbia risposto al progetto divino. Entrambi, Agostino e Dante, hanno una vita parallela segnata dal cammino di pellegrini in terra che amano la vita attiva e contemplativa. Il peregrinare lontano dalla Patria e i drammatici avvenimenti storici che fanno da sfondo alle loro vite, richiamano purtroppo le desolazioni recenti di popoli in fuga dalle guerre e dalle miserie sacrificate all'altare delle ideologie.

 

L'amore per la libertà, il rispetto dell'altro è così forte in entrambi da far brillare di nuova luce la costruzione di una società ove tutti possano realizzare i propri ideali. In particolare, Beatrice per Dante e Monica per Agostino, sono un segno efficace di quanto una rispettosa tenerezza possa animare quello che con superficialità oggi chiamiamo differenza di genere. Sono maestri di amore, quello cristiano, che abbiamo l'onore e l'onere di condividere e non possiamo che aborrire le sofferenze ingiustamente inflitte, così come si leva alto il nostro grido di dolore per tutte le donne maltrattate e in particolare quelle afgane, madri e ragazze, i cui patimenti e privazioni ci toccano nel profondo del cuore. "E uscimmo a riveder le stelle" possa suonare come un augurio di speranza al ritorno alla vita per tutti, dove gli intrecci delle relazioni umane ritornino ad esprimersi ogni giorno nella loro ricchezza e bellezza. Come nel 1630 la peste seminò la morte e il 1631 fu l'anno della rinascita e del ringraziamento per lo scampato pericolo, così anche noi oggi facciamoci coraggio e nutriamo la fiducia di una rinascita.

 

 La possiamo realizzare seguendo l'esempio dei nostri concittadini di quel secolo, quando nel 1631 proclamarono Agostino Compatrono di Cassago: la sua festa fu vissuta con esultanza nel momento in cui, finita la terribile peste, la Comunità di Cassago professò la grandezza della presenza del divino, che aiutava, attraverso Agostino, la sua rifioritura.

Riprendiamoci la gioia di costruire, di faticare, di sognare.

 

La festa che rinnoviamo oggi ad Agostino possa diventare sempre di più la festa della nostra comunità, e di quanti ci hanno preceduto. Le loro vite, le loro gioie e dolori, ciò che hanno realizzato, il paese che ci hanno preparato e lasciato, ci hanno forgiato e non possiamo dimenticarlo.

Nell'accendere la Lampada votiva all'altare di sant'Agostino, consapevoli dei problemi del nostro tempo, chiedendo ancora una volta il suo aiuto, desideriamo ricordare, soprattutto per noi, le sagge parole che don Motta scrisse nella sua preghiera al santo:

 

Noi, responsabili dell'ordine di un piccolo paese, ci rendiamo conto dinanzi a Dio, della cooperazione che gli dobbiamo per il bene dei nostri fratelli, nel guidarli in una condizione di vita disciplinata e ordinata. Sentiamo la fiducia che per la tua intercessione la nostra mente sia illuminata e la nostra volontà sia retta nella fortezza, per dare alla nostra piccola comunità di Cassago, che il tuo soggiorno terreno ha onorato, i sensi e la misura della santità. I voti della nostra preghiera siano nella benignità della tua intercessione e nella volontà operante della Misericordia di Dio. Amen