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Agostino abbandona le vie materne
MARCELLO TOMMASI
1990
La Spezia, chiesa dei SS. Giovanni e Agostino
Agostino abbandona le vie materne
La prima formella della porta esprime la caduta che Agostino vive nel periodo adolescenziale e giovanile rispetto ai valori che la madre gli ha trasmesso o desiderava trasmettergli. Agostino abbandona la cultura tradizionale per lasciarsi affascinare dalla razionalità e dalla retorica che avevano infiammato la scuola e la piazza. Abbandona le radici della sua terra e quelle della famiglia, in primis sua madre che ama teneramente.
Il suo diventerà un percorso di crescita interiore e spirituale, dove far scaturire e modellare dentro di sé la libertà, l'indipendenza, la solitudine per raggiungere la verità che porta nel suo cuore e nella sua anima.
In questo contesto un ruolo non di secondaria importanza fu la sua adesione al manicheismo, che lo interessò per parecchi anni.
La formella esprime la partenza di Agostino da Cartagine per raggiungere Roma. mentre Monica si volta verso lui, il giovane Agostino le volge le spalle e si allontana portando sulle spalle una sacca con le sue cose, figura emblematica dell'uomo in cammino.
Marcello Tommasi
Marcello Tommasi nacque a Pietrasanta nel 1928 in una famiglia di artisti. Suo padre era lo scultore Leone Tommasi, mentre suo fratello era il ben noto pittore Riccardo Tommasi Ferroni. Completò i suoi studi laureandosi in Lettere all'Università di Firenze e successivamente nel 1966 conseguì il dottorato in Storia dell'Arte, con una tesi su Pietro Tacca. Tra il 1948 e il 1958 frequentò lo studio di Pietro Annigoni, disegnando, dipingendo e progressivamente rivolgendo il suo impegno alla scultura. Marcello Tommasi visse principalmente tra Firenze e la Versilia, spostandosi spesso a Parigi, di cui subiva il fascino. Per queste ragioni la sua attività di artista si svolse principalmente a Firenze, Parigi e Pietrasanta. Maestro dell'arte figurativa, le sue opere spaziano dall'arte sacra a quella secolare, prendendo spesso spunto dai miti greci e per tale motivo venne considerato "l'erede simbolico del Neoplatonismo quattrocentesco". La sua prolifica produzione comprende centinaia di opere fra disegni, dipinti, bozzetti, sculture e affreschi. I suoi lavori si conservano nel Gabinetto dei disegni e delle stampe agli Uffizi, nel Museo Nazionale di Varsavia, nelle Gallerie d'arte moderna di Barcellona, di Malaga, di Piacenza e in quella del Vaticano. Altre opere sono collocate al Museo Azorin di Monóvar e al Museo Casa Natale di Michelangelo Buonarroti di Caprese Michelangelo; presso la Biblioteca Nazionale di Parigi, all'Università di Pisa e all'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università di Firenze.
L'artista si spense a Lido di Camaiore nel 2008.