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PITTORI: Cabrera Miguel

Agostino vescovo e cardioforo

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

CABRERA MIGUEL

1754

Città del Messico, Museo Soumaya

 

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

Dipinto a olio su tela, il quadro raffigura sant'Agostino in paramenti episcopali che regge con la mano sinistra un cuore fiammante. Con la mano destra regge una penna d'oca in una postura propria di chi sta per scrivere, probabilmente sul grande libro aperto deposto sulla scrivania. Accanto è stata posizionata la mitra episcopale. Due angioletti ai piedi del santo reggono fra le mani due voluminosi libri che tengono aperti.

In alto, in un turbinio di luci, si intravede la presenza della Trinità sotto forma di triangolo. Alla base del quadro l'autore ha indicato che il soggetto è proprio sant'Agostino.

 

Agostino è raffigurato a figura intera con una ampia torsione del busto. L'espressione del viso ha un carattere pacato e riflessivo, che ci restituisce un santo dallo sguardo attento e teso alla visione delle cose divine. Una folta ed aggraziata barba scura gli copre il mento, mentre l'espressione degli occhi è forte nella loro ricerca di una presenza divina. L'ampio panneggio del suo vestito conferisce al santo una vivace dinamicità espressiva.

 

 

 

Cabrera Miguel

Miguel Mateo Maldonado e Cabrera (1695-1768) fu un importante pittore del vicereame della nuova Spagna, l'attuale Messico.

Nato ad Antequera, oggi Oaxaca, si trasferì a Città del Messico nel 1719. Probabilmente lavorò nella bottega dei fratelli Rodríguez Juárez o José de Ibarra. Divenne il pittore preferito dell'arcivescovo della città e dell'ordine dei gesuiti, che gli procurarono molte commissioni. Stilisticamente venne influenzato da Bartolomé Estéban Murillo e dalla pittura francese contemporanea. Nel 1752 gli fu permesso l'accesso all'icona di Nostra Signora di Guadalupe per farne tre copie: una per l'arcivescovo José Manuel Rubio y Salinas, uno per il papa e un terzo da usare come modello per ulteriori copie. Nel 1753 fondò una Accademia di Pittura a Città del Messico, dove operò come direttore. La maggior parte delle sue opere sono a carattere religioso, anche se come pittore ufficiale dell'arcivescovo del Messico, Cabrera ha dipinto diversi ritratti oltre a quello del vescovo. Morì nel 1768 e i suoi resti vennero sepolti nella chiesa di Santa Inés a Città del Messico.

Durante la sua vita, è stato riconosciuto come il più grande pittore di tutta la Nuova Spagna. Ha realizzato dipinti a tema sia religioso che secolare per la Chiesa cattolica e per la ricca nobiltà. I suoi dipinti che raffigurano il matrimonio tra gli amerindiani, gli spagnoli e gli africani, sono considerati i migliori del genere.