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DEI E MITI DELL'Africa romana: Perseo

Firenze: la statua di Perseo con la Gorgone

Firenze: la statua di Perseo con la Gorgone

 

 

PERSEO

 

 

 

 

Pèrseo è un eroe argivo, figlio di Zeus e di Danae, quest'ultima sorella di Laerte e figlia del re di Argo Acrisio. Attraverso la madre discende da Linceo e Ipermestra, perciò da Danao e da Egitto. Il nonno Abante, re dell' Argolide, nella sua giovinezza, era stato un guerriero così temuto che, dopo aver avuto la meglio sui tanti nemici, anche negli ultimi anni di vita riusciva a terrorizzare gli avversari solo mostrando le proprie armi custodite nel palazzo. Abante sposò Aglaia e dalla loro unione nacquero due gemelli: Preto e Acrisio.

Ma i due fratelli non si amavano ed erano sempre in lotta fra loro. Si dice anzi che l'invenzione dello scudo sia dovuta a questi due irriducibili nemici che avevano iniziato le contese fin da quando si trovavano ancora nel grembo materno. Infine, dopo una lunga lotta, Acrisio ebbe la meglio e cacciò il fratello, il quale partì per la Licia, dove sposò Antea, la figlia del re Iobate.

Quest'ultimo riportò Preto in Argolide, e lo insediò a Tirinto. Così Preto e Acrisio, eredi del regno dell'Argolide, si disputarono il diritto di regnare: Abante in un primo tempo riuscì a stabilire dei turni, ma poiché le contese per la supremazia continuavano, si addivenne alla spartizione del regno: Acrisio avrebbe avuto Argo e Preto Tirinto. Preto, temendo un attacco del nemico, e soprattutto del fratello, fece realizzare dai Ciclopi un'opera di fortificazione immane: essi circondarono la città con un muro di pietre grandissime, che nessun mortale sarebbe mai riuscito a muovere.

Ad Argo, Acrisio, nonno di Perseo, aveva avuto dalla moglie Euridice una sola figlia femmina, Danae. Senza figli maschi temeva per il suo trono. Spinto dal desiderio di conoscere il destino della sua città consultò un oracolo. Il dio gli rispose che sua figlia Danae avrebbe avuto un figlio che lo avrebbe ucciso. Preso dal terrore, rinchiuse la figlia in una torre ben fortificata e, con porte di bronzo, guardate da cani ferocissimi.

Giorgio Vasari: Perseo libera Andromeda

Giorgio Vasari: Perseo libera Andromeda

Ma Zeus, trasformato in pioggia d'oro, penetrò attraverso una fessura del letto e ottenne l'amore della ragazza. Danae rinchiusa nella prigione nascose la maternità ma un giorno Acrisio si accorse del bambino. Acrisio fece chiudere Danae e il figlioletto in una cassa di legno che mise su una nave lasciata alla deriva. La cassa approdò all'isola di Serifo e fu recuperata da un pescatore che la portò a casa. Il pescatore aiutò Danae e Perseo a riprendere le forze e li condusse dal re che offrì loro ospitalità. Perseo crebbe sull'isola fino all'età adulta. Polidecto, re di Seriphos, si innamorò di Danae e, temendo che Perseo fosse contrario ai suoi progetti, lo mandò a cercare la testa della Gorgone Medusa, un mostro il cui sguardo cambiava gli uomini in pietre. Aiutato da Hermes, dalle ninfe e da Atena, riuscì a portare a Seriphos la testa della Medusa, salvò sua madre e sposò Andromeda.

Poi Perseo, insieme alla moglie Andromeda e alla madre Danae ritornò ad Argo, per rivedere suo nonno Acrisio. Ma questi, temendo sempre l'oracolo che gli aveva predetto la morte per mano di un figlio di Danae, partì per Larissa, nel paese dei Pelasgi, all'altra estremità della Grecia. Perseo, raggiuntolo, lo rassicurò perché non gli portava rancore e riuscì a farlo tornare ad Argo. Ma nel corso di una gara al momento di lanciare il disco, s'innalzò un vento violento, e il disco lanciato da Perseo colpì Acrisio alla testa e lo uccise. L'oracolo si era compiuto. Perseo gli tributò onori funebri e lo fece seppellire fuori dalla città di Larissa. Alla morte di Perseo, la dea Atena, per onorare la sua gloria, lo trasformò in una costellazione cui pose affianco la sua amata Andromeda e la madre Cassiopea la cui vanità aveva fatto si che i due giovani si incontrassero.

Secondo una leggenda Perseo si recò in Asia, dove suo figlio Perse regnò sui Persiani, da cui presero il nome.