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AFRICA ROMANA: Taparura

Mosaico con uno splendido leone a cui è riferita la dedica

Mosaico con uno splendido leone a cui è riferita la dedica

 

 

TAPARURA

 

 

 

Pochissime sono le testimonianze di età romana sopravvissute dell'antica Taparura, l'odierna Sfax. I suoi materiali furono impiegati nella costruzione della kasba e delle moschee. Vestigia di quell'epoca sono conservate nel Museo Archeologico di Sfax che ospita nel palazzo del comune le collezioni provenienti dalla regione e in particolare da Thaenae.

 

Il Museo:

La sala 1 (salone d'ingresso) è interamente dedicata alle antichità islamiche, a parte il mosaico (VI secolo), proveniente da una basilica cristiana di Sfax, che orna il pavimento. Oltre alle stele funerarie e ai frammenti di iscrizioni monumentali, da notare i manoscritti in caratteri cufici (IX-XII secolo) e corsivi (XIII secolo) e le rilegature (IX-XIII secolo).

Sala 2 (a destra dell'ingresso): le antichità paleocristiane qui raccolte (principalmente mosaici e affreschi) provengono dà Sfax, Thaenae e dalla basilica scavata a la Skhirra. Da quest'ultimo centro provengono il paramento di un'abside con tralci di vite che escono da un kantharos (simbolo dionisiaco adottato dal Cristianesimo), due pannelli con cervi, una rappresentazione assai interessante di un ciborio e un pannello con motivi geometrici e iscrizioni; lo spettacolare mosaico di Daniele nella fossa dei leoni è stato rinvenuto in una chiesa di Sfax: Daniele è vestito all'orientale e i leoni sono resi in uno stile tipicamente bizantino. Vi sono poi una serie di mosaici funerari, che in alcuni casi raffigurano il defunto, e un affresco della necropoli cristiana di Thaenae con un pavone e una colomba su uno sfondo vegetale. Al centro della sala la tomba «a cassone», coperta di mosaici, di un certo Verrus Petronius Candidus di Thaenae. Nelle vetrine o alle pareti si trovano vasi e piatti in terracotta rossa, talvolta ornati con motivi simbolici o geometrici stampati; lucerne a olio con scene o simboli cristiani, animali o motivi geometrici; piastrelle in terracotta che ornavano pareti e soffitti delle basiliche; oggetti in bronzo e vetro, oltre a ninnoli e gioielli vari, provenienti soprattutto da la Skhirra. Sulla parete di destra sono esposte stele funerarie pagane, insieme a piccoli sarcofagi in marmo scolpito (isole Kerkenna) e ad altri sarcofagi e urne cinerarie in terracotta.

Sala 3 (a sinistra dell'ingresso): è la prima delle sale consacrate alle antichità romane, tra le quali il pezzo più interessante è il cippo funerario dipinto (III secolo; Thaenae) posto al centro della sala, che presenta, su una delle facce, il bestiario scaraventato in aria dall'incornata di un toro. Sulla sinistra dell'ingresso della sala è una vetrina contenente oggetti in vetro rinvenuti a Thaenae (urne cinerarie, contenitori per profumi, lacrimatoi e bottigliette del I-II secolo).

La parte anteriore di un sarcofago frammentario (III secolo) presenta una scultura raffigurante una scena di caccia al cinghiale; sopra di essa sono resti di affreschi (II secolo) raffiguranti una testa di donna e una decorazione vegetale. Tutta la parete di sinistra è coperta di piccoli frammenti di affreschi di Acholla e di Thaenae, tra i quali trovano posto anche tre mosaici quadrati che rappresentano un fagiano, una lepre e un trampoliere. In fondo alla sala è esposto un grande mosaico che raffigura il poeta Ennio e una Musa circondati da altre Muse(da Sfax; III secolo). Si può notare anche una bella testa di Medusa (Thaenae; III secolo) e un'allegoria dell'Inverno (el-Jem; III secolo). Sulla parete destra sono esposti alcuni mosaici funerari pagani provenienti da Thaenae; la maggior parte di essi rappresenta un defunto sul letto di morte, con la scena classica del banchetto funebre, un altro una Venere che castiga un Amorino (Thaenae) mentre un terzo una scena di combattimento, con coppie di lottatori impegnati o a riposo (dalle grandi terme di Thaenae). Delle due vetrine che contengono oggetti in terracotta, una mostra l'evoluzione delle lucerne a olio nel corso delle epoche punica, romana, bizantina e musulmana, mentre nell'altra sono esposti (oltre a una graziosa caffettiera in bronzo) vasi di epoche diverse e alcune statuette funebri: interessanti quelle, frammentarie, che rappresentano Esculapio (Thaenae; III secolo) e Venere (el-Jem; III secolo).

La sala 4 raccoglie alcune sculture, intere o frammentarie, di epoca romana.

Sala 5: vi sono conservati vari oggetti scoperti nel corso degli scavi di ville e necropoli romane di Sfax e dintorni; da notare soprattutto i frammenti di un pavimento circolare (dalle grandi terme di Thaenae; III secolo) e con scene ispirate alla mitologia greca, e quelli di un mosaico (Sakiet ez-Zit; IV secolo) raffigurante Orfeo che caccia; nella sala sono esposte anche formelle decorate con animali o a motivi geometrici e un pezzo raffigurante un ammaestratore di orsi (Thaenae). Una vetrina, riservata a un mausoleo della necropoli di Thaenae, raccoglie un piccolo corredo funebre (monete, lucerne a olio e lumi in vetro), stele, recipienti per libagioni e urne cinerarie di liberti deposte attorno al mausoleo dell'ex padrone.

La sala 6 ospita altri mosaici romani: una scena di caccia in un anfiteatro, un mare pescoso, un leone col collare, un ritratto del dio Oceano in un mare popolato di pesci nel quale sono all'opera alcuni pescatori, e alcuni animali marini, pescatori che reggono una rete e Amore che cavalca un delfino (III secolo).

Sala 7: questo ambiente, riservato all'esposizione di reperti di epoca preistorica, ospita una collezione di strumenti litici provenienti da due siti della regione di Gafsa, preziose testimonianze di quella particolare cultura (detta capsiana) che caratterizzò il Mesolitico nel Maghreb. In una vetrina sono raccolti piatti in terra rossa (ceramica a rilievo), lucerne di epoca romana e oggetti in vetro. Al piano superiore, nella sala principale del comune, si scopre un pavimento col Trionfo di Bacco (el-Jem; II secolo).