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CICLo AGOSTINIANo della VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

Agostino e i suoi amici diventano monaci, immagine tratta dalla Vita sancti Augustini

Agostino e i suoi amici diventano monaci

 

 

VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

1450-1490

Ms. 1483, Boston, Public Library

 

Agostino e i suoi amici diventano monaci

 

 

 

L'episodio si riferisce a racconti delle Confessioni IX, 6, 14, 3 e IX 8, 17, 6. Agostino seduto con sua madre e dei monaci su un pianoro davanti ad una collina boscosa dove si intravede una cappella. Agostino conversa con il primo monaco, che si chiama sanctus Simplicianus. Agostino è vestito con la tonaca monastica. D'ora in poi lo vedremo quasi sempre in tale abbigliamento in tutti i successivi episodi della sua vita.

Ibi [sanctus Augustinus] Monica pia et deuota mater rogabat filium suum dilectissimum Augustinum ut ad patriam suam, scilicet Affricam, velit remeare. Hec ex sermone beati Augustini ad fratres heremitas de tribus generibus monachorum que incipit: «Vt uobis.» Capitulum XLII.

 

Agostino dopo il suo ritorno in Africa condusse una vita appartata prima a Tagaste nella sua città natale e poi anche a Cartagine. In questo periodo, assieme ad amici, fonda delle piccole comunità, che sono le prime esperienze di quelle che diventeranno negli anni seguenti dei veri e propri monasteri. L'iconografia agostiniana ha sempre privilegiato, specialmente alle origini della fondazione dell'ordine agostiniano nel XIII secolo la figura dell'Agostino monaco, riconoscendo nel santo l'autentico fondatore dell'ordine stesso. In queste rappresentazioni il santo appare con la tradizionale veste nera dei monaci agostiniani.

 

Ricevuta la grazia, insieme con altri concittadini e amici che ugualmente servivano a Dio, volle tornare in Africa, alla sua casa e ai suoi campi. Tornato, vi rimase circa tre anni; e dopo aver ceduto quei beni, insieme con quelli che gli erano vicini viveva per Dio, con digiuni preghiere buone opere, meditando notte e giorno la legge del Signore. 3. 2. E tutto ciò che Dio faceva comprendere a lui che meditava e pregava, egli faceva conoscere a presenti e assenti con discorsi e libri.

POSSIDIO, Vita beati Augustini 3, 1.

 

La nascita dell'Ordine agostiniano, soprattutto nel Trecento e Quattrocento, costituì un forte stimolo alla produzione iconografica che celebrava le attività e i lavori quotidiani che contraddistinguevano la vita nei monasteri medioevali. I miniaturisti e i pittori cercarono inoltre di riprodurre fedelmente i rapporti che intercorsero fra Agostino e le sue comunità monastiche con l'evidente scopo di sottolineare la continuità fra gli antichi e i contemporanei insediamenti monastici.

 

Anche se l'Ordine agostiniano è abitualmente conosciuto come Ordine di Sant'Agostino (Ordo Sancti Augustini, OSA), Agostino non ne è il fondatore. Fu papa Alessandro IV a volerlo, ma questo non significa che non ci sia un vitale e spirituale rapporto tra Agostino e l'OSA, poichè è possibile provare la continuità storica tra Agostino e l'OSA. Dopo la conquista araba del nord d'Africa nel secolo VII, il monachesimo agostiniano si trasferì e si sviluppò in Europa. I movimenti eremitici dei secoli XII e XII, che avevano segnato una reazione contro il declino dell'ideale monastico delle abbazie, furono chiamati dai Papi all'apostolato nelle crescenti città.

Così i Papi segnalarono il ruolo apostolico anche agli eremiti agostiniani. A questo scopo il Papa Alessandro IV proclamò il 9 aprile 1256, nella bolla Licet Ecclesiae Catholicae l'unione degli eremiti della Tuscia, dei Giamboniti, degli eremiti del Brettino, dei Guglielmiti e di altri eremiti di sant'Agostino. Questa unione è conosciuta come la grande unione (Magna Unio). Il nuovo Ordine ottenne i privilegi degli Ordini mendicanti, e si diffuse per quasi tutta l'Europa.

Alla fine del medioevo c'erano circa 2.000 conventi, con 30.000 membri. L'attività del nuovo Ordine fu prevalentemente lo studio e la predicazione. Unirono la vita contemplativa e quell'attiva, la perfezione individuale si cercava attraverso la preghiera e la pratica dei voti, e la santificazione del prossimo per un largo esercizio dell'attività apostolica.