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CICLo AGOSTINIANo della Historia Augustini

Agostino fa appendere i salmi penitenziali, immagine tratta dalla Historia Augustini

Agostino fa appendere i salmi penitenziali

 

 

HISTORIA AUGUSTINI

1430-1440

Manoscritto 78A 19a Kupferstichkabinett di Berlino

 

Agostino fa appendere i salmi penitenziali

 

 

 

Questa scena, assai povera di inventiva, mostra un Agostino ormai gravemente ammalato che giace nel proprio letto con le mani giunte. Una scritta srotolata sopra il letto riporta su due linee: Domine ne in furore tuo arguas me neque in ira tua. (Salmo VI, 1)

 

Possidio racconta nella sua biografia di Agostino, che il santo, sentendosi ormai prossimo alla fine, abbia voluto che venissero appesi davanti a lui i salmi penitenziali perchè potesse leggerli fino alla fine. Siamo nel 430 d. C. in pieno assedio della città da parte dei Vandali: Agostino non ha abbandonato i suoi fedeli e fino alla fine vuole dare una testimonianza della sua grande fede.

 

31. 1. Quel sant'uomo, nella lunga vita che Dio gli aveva concesso per l'utilità e il bene della santa chiesa (infatti visse 76 anni, e circa 40 anni da prete e vescovo), parlando con noi familiarmente era solito dire che, ricevuto il battesimo, neppure i cristiani e i sacerdoti più apprezzati debbono separarsi dal corpo senza degna e adatta penitenza.

31. 2. In tal modo egli si comportò nella sua ultima malattia: fece trascrivere i salmi davidici che trattano della penitenza -sono molto pochi - e fece affiggere i fogli contro la parete, così che stando a letto durante la sua infermità li poteva vedere e leggere, e piangeva ininterrottamente a calde lacrime.

31. 3. Perché nessuno disturbasse il suo raccoglimento, circa dieci giorni prima di morire, disse a noi, che lo assistevamo, di non far entrare nessuno, se non soltanto nelle ore in cui i medici entravano a visitarlo o gli si portava da mangiare. La sua disposizione fu osservata, ed egli in tutto quel tempo stette in preghiera.

31. 4. Fino alla sua ultima malattia predicò in chiesa la parola di Dio ininterrottamente, con zelo e con forza, con lucidità e intelligenza.

POSSIDIO, Vita Augustini, 31, 1-4

 

Le Enarrationes in Psalmos sono l'opera più voluminosa di Agostino e comprendono il commento di tutto il Salterio.

Sono testi che Agostino ha spiegato ai fedeli: non sono nati, cioè, come esposizione erudita, ma come discorsi rivolti al popolo. Per questo, sebbene rivelino tutte le risorse del maestro di retorica, i commenti hanno un'impronta eminentemente pastorale.

La semplicità della forma e l'apparente costruzione disordinata e sconnessa di questi discorsi offrono un contenuto ricchissimo di dottrina teologica e spirituale e rivelano l'arte con cui il santo vescovo prendeva contatto personale con gli uditori; contatto dovuto alla sua straordinaria capacità di risvegliare la vita interiore dell'uomo. Ecco perché le Enarrationes in Psalmos sono ricercate e meditate ancora oggi.