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CICLo AGOSTINIANo della Historia Augustini

Re Liutprando riceve le spoglie di Agostino a Genova, immagine tratta dalla Historia Augustini

Re Liutprando riceve le spoglie di Agostino a Genova

 

 

HISTORIA AUGUSTINI

1430-1440

Manoscritto 78A 19a Kupferstichkabinett di Berlino

 

Re Liutprando riceve le spoglie di Agostino a Genova

 

 

 

Una barca senza albero maestro né vela riprende la via del mare con il corpo di Agostino sorvegliato da tre monaci. La costa di destra indica la terra che sarà raggiunta: Portus Januensis, cioè Genova raffigurata entro due torri. Il re Liutprando, Liutprandus rex, riconoscibile per la sua corona e la spada, sta per ricevere la sacra reliquia del corpo di Agostino. Sta inginocchiato con due compagni di cui uno porta gli speroni. Le teste dei loro cavalli appaiono più indietro. La scena è ricordata nella Historia Langobardorum di Paolo Diacono e da Beda il Venerabile nella sua Chronica.

 

Beda il Venerabile, nato verso il 672-673, ci ha lasciato una descrizione dell'episodio relativo alla traslazione delle spoglie di Agostino. Beda verso i trent'anni fu ordinato sacerdote e passò l'intera vita nel doppio monastero di Jarrow e Wearmonth, fondati nel 674 da Benedetto Biscop.

Beda, che morì nel 735, è assieme a Isidoro la massima figura di erudito dell'alto medioevo e divenne uno dei padri di tutta la cultura posteriore. Fu autore di opere pregevoli e famose presso i suoi contemporanei come la Historia ecclesiastica gentis anglorum o la Chronica, in cui descrive i fatti relativi alle reliquie di Agostino, fatti di cui ebbe diretta conoscenza: "Non pertanto Liutprando, impazientissimo da tutte parti faceva molti preparativi solenni: e subito che seppe l'esito felice, non potendo più contenere la gioia, corse a Genova all'incontro di quelle reliquie accompagnato dalla maggior parte della sua soldatesca e da molti vescovi, preti e nobili e da popolo innumerabile e tutti a gara mostravano la maggior allegrezza possibile. Subito, viste da lontano le sante reliquie, si prostrò con la faccia a terra, venerando per lungo tempo e nella più profonda umiltà il glorioso corpo di Agostino, che ricevette anche con più rispetto, in quello stesso luogo (vicino a Cortona) la presenza del suo servo con prodigi stupendi."

BEDA IL VENERABILE, Chronica