Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Quattrocento > Historia Augustini > Monica giunge a Milano

CICLo AGOSTINIANo della Historia Augustini

Monica giunge a Milano e incontra il figlio Agostino, immagine tratta dalla Historia Augustini

Monica giunge a Milano e incontra il figlio Agostino

 

 

HISTORIA AUGUSTINI

1430-1440

Manoscritto 78A 19a Kupferstichkabinett di Berlino

 

Monica giunge a Milano e incontra il figlio Agostino

 

 

 

Monica viaggia in nave, poi sbarca ed infine incontra Agostino che è venuto a riceverla dinanzi all'entrata della città. La figura di Monica e' sempre assai aggraziata e viva e conferisce alla scena una certa unita e vivacità d'azione. Anche nel manoscritto di Boston si trova una scena del tutto corrispondente, ma nell'esemplare di Berlino è raffigurata tre volte anziché due: seduta sulla nave, mentre sbarca e infine quando abbraccia il figlio che è venuto a incontrarla alla porta della città.

 

Speranza mia venuta dalla giovinezza, dov'eri allora, dove eri nascosta? Non eri stato tu a farmi come sono, distinto dai quadrupedi, più sapiente degli uccelli del cielo? E camminavo nel buio sopra il viscido e ti cercavo fuori di me e non trovavo il Dio del mio cuore, ed ero sceso fino in fondo al mare e non avevo più fiducia e disperavo di trovare il vero. Già mi aveva raggiunto, forte di devozione, mia madre che mi seguiva per terra e per mare, in te sicura anche in mezzo ai pericoli. Lei che in ogni frangente avventuroso confortava i marinai, invece di riceverne conforto, come succede ai viaggiatori inesperti ancora dell'abisso quando li prende la paura: e prometteva loro che sarebbero approdati sani e salvi, perché tu stesso glielo avevi promesso mandandole una visione.

E mi trovò nel mezzo del pericolo estremo, che disperavo fosse possibile la ricerca della verità: e tuttavia quando le accennai al fatto che non ero più manicheo, ma neppure cristiano cattolico, non esultò come di una bellissima sorpresa: già si sentiva tranquilla, per quella parte della mia condizione infelice, dato che mi piangeva come un morto in attesa di resurrezione, e mi offriva a te sul catafalco del suo pensiero, perché dicessi al figlio della vedova: Giovane, dico a te, alzati - ed egli tornasse a vivere e prendesse a parlare e tu lo rendessi a sua madre. Non si lasciò dunque sconvolgere da una gioia violenta alla notizia che già in così buona parte era accaduto ciò che ogni giorno ti implorava di far accadere: non avevo ancora conseguito la verità, ma ero ormai stato sottratto alla menzogna. Anzi poiché era certa che anche il resto lo avresti concesso, tu che tutto avevi promesso, mi rispose tranquillissima che riponeva piena fiducia nel Cristo e credeva che prima di andarsene da questa vita mi avrebbe visto cattolico credente. E questo fu ciò che disse a me: a te, fonte di accorate dolcezze, offrì tanto più fitte lacrime e preghiere, perché affrettassi il tuo aiuto e illuminassi la mia oscurità.

AGOSTINO, Confessioni 6, 1, 1