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PITTORI: Benedetto Briosco

Agostino ascolta le prediche di S. Ambrogio

Agostino ascolta le prediche di S. Ambrogio

 

 

BENEDETTO BRIOSCO

1501-1507

Certosa di Pavia, Basilica

 

Agostino ascolta le prediche di S. Ambrogio

 

 

 

Il rilievo, che si osserva nel Portale Maggiore della Certosa di Pavia, raffigura la scena in cui sant'Agostino ascolta a Milano le prediche di sant'Ambrogio. L'opera è stata eseguita da Benedetto Briosco, uno dei maggiori scultori rinascimentali attivi a Pavia.

La facciata della Certosa, realizzata sovrapponendo semplici rettangoli, è rivestita da decorazioni con una tipica modalità dell'architettura lombarda. Il portale è opera di collaborazione tra l'Amadeo e il suo allievo Benedetto Briosco.

Nel basamento, che nelle intenzioni dei progettisti vuole rappresentare l'età classica, sono inseriti medaglioni che raffigurano personaggi celebri dell'antichità, nonché raffigurazioni mitologiche. La loro realizzazione si ispira alle medaglie di epoca romana, con la rappresentazione di profilo di imperatori e raffigurazioni allegoriche. Il rimando a motivi dell'arte antica continua nelle lesene istoriate che, al di sopra del basamento, incorniciano bassorilievi con episodi evangelici e biblici, e nicchie con statue di profeti. La scena che vede protagonisti Agostino ed Ambrogio è avvolta da una esuberante decorazione che ricopre interamente la superficie senza lasciare spazi liberi. I motivi floreali si fondono con i bassorilievi e le statue.

Al centro della scena c'è Agostino, seduto su una sedia, con lo sguardo rivolto verso Ambrogio. Attorno a lui altri personaggi seduti o in piedi, in abbigliamento quattrocentesco, ascoltano e commentano le parole del vescovo. Ambrogio sulla sinistra occupa una posizione elevata da cui si rivolge ai fedeli con il suo sermone. Sullo sfondo si intravedono le mura della città.

 

Frequentavo assiduamente le sue prediche pubbliche, non però mosso dalla giusta intenzione: volevo piuttosto sincerarmi se la sua eloquenza meritava la fama di cui godeva, ovvero ne era superiore o inferiore. Stavo attento, sospeso alle sue parole, ma non m'interessavo al contenuto, anzi lo disdegnavo. La soavità della sua parola m'incantava. Era più dotta, ma meno gioviale e carezzevole di quella di Fausto quanto alla forma; quanto alla sostanza però, nessun paragone era possibile.

AGOSTINO, Confessioni 5, 13, 23

 

 

 

Benedetto Briosco

Benedetto Briosco nasce a Pavia verso il 1460. Attivo all'incirca tra il 1477 e il 1517, in una delle sue prime opere, il sepolcro di Ambrogio Grifi, nell'omonima cappella in San Pietro in Gessate a Milano, impressiona i contemporanei per l'efficacia del suo crudo realismo. La statua faceva parte di un grandioso cenotafio, oggi smembrato, che dalle descrizioni antiche era simile ad analoghe opere di Giovanni Antonio Amadeo. In collaborazione con Francesco Cazzaniga esegue i lavori al Monumento Brivio a Sant'Eustorgio (1489) ed il monumento Della Torre nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie (1483-1484). Dal 1492 lo troviamo al lavoro nel cantiere della Certosa di Pavia. L'artista partecipò alla decorazione della facciata con Giovanni Antonio Amadeo e del sepolcro di Gian Galeazzo Visconti. Successe quindi a Giovanni Antonio Amadeo nei lavori della facciata, realizzando il portale della Chiesa, di un misurato classicismo, affiancato da quattro colonne binate (1501-1507).

Al secondo periodo di attività alla Certosa risalgono anche l'arca dei SS. Pietro e Marcellino nel Duomo di Cremona (1508-1513) e la tomba di Ludovico II nella chiesa di S. Giovanni a Saluzzo (1508-1512). A quell'epoca Briosco aveva già cominciato a scolpire statue per il cantiere del Duomo di Milano, fra cui ricordiamo la bellissima e classicheggiante sant'Agnese (1492 circa). Al 1495 risale anche il Monumento Longhignana originariamente in San Pietro in Gessate ed oggi nella cappella del palazzo Borromeo all'Isola Bella. Muore a Pavia attorno al 1517.