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PITTORI: Zaffoni Giovanni Maria

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

ZAFFONI GIOVANNI MARIA detto CALDERARI

1560

Montereale Valcellina chiesa di santa Maria Assunta

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Nella chiesa di santa Maria Assunta a Montereale Valcellina ciò che attrae l'interesse del visitatore è certamente il percorso iconografico degli affreschi dell'abside, che furono eseguiti nel 1560 a Giovanni Maria Zaffoni detto il Calderari (1500-1570), un allievo di Giovanni Antonio de' Sacchis detto il Pordenone (1484-1539).

L'iconografia scelta da Calderari per questo ciclo, che ha come protagonista la Madonna, sembra attingere alle descrizioni tratte dalla Legenda Aurea del frate domenicano e vescovo di Genova Jacopo da Varazze, che a sua volta attingeva all'antica letteratura apocrifa, in particolare al Protovangelo di Giacomo (5,1).

I vari episodi che portano alla "Rivelazione" sono sempre contraddistinti dalla presenza delle Sibille, dei Profeti (Simeone, Daniele, Davide e Mosè, che esprimono l'annuncio del vecchio testamento), degli Evangelisti (Luca, Marco, Giovanni e Matteo) e dei Padri della Chiesa (san Gregorio Papa, sant'Agostino, san Girolamo e sant'Ambrogio) che campeggiano nelle quattro vele della volta a crociera del catino absidale.

Questi preziosi affreschi rivelano un ricco percorso narrativo, che si esprime grazie a un equilibrio cromatico giocato su toni caldi che vanno dai colori ocra, ai rossi, passando per gli arancio intensi e i bruni. I chiari riferimenti a fonti stilistiche e iconografiche del Pordenone e di Pomponio Amalteo (1505-1588, non hanno però impedito a Calderari una interpretazione personale, vera ed autentica, declinata su una realtà terrena e quotidiana.

la raffigurazione di Agostino si trova sulla vela di sinistra, che sovrasta gli affreschi con la Nascita della Vergine, la Presentazione di Maria al tempio con un angelo musicante, lo Sposalizio della Vergine con in basso il ritratto del parroco Stefano Decano da Grizzo e la Nascita di Gesù. Accanto ad Agostino nella vela si vedono la Sibilla Libica, il profeta Daniele e l'evangelista Marco mentre con il suo leone davanti.

Agostino indossa i suoi paramenti episcopali con la mitra in testa. La mano destra è appoggiata al mento in un atteggiamento meditativo. Una folta barba rossa ed uno sguardo fisso e penetrante ci restituiscono un Agostino elegante e signorile, vivo e dinamico, ben più degli altri personaggi raffigurati nella vela.

Intitolata in epoche recenti a San Rocco e conosciuta come "la chiesa del cimitero", la chiesa si presenta ad aula unica. Nel 1186 la chiesa venne nominata nella bolla concessa da papa Urbano III al vescovo di Concordia Gionata.

 

 

Zaffoni Giovanni Maria

Noto anche come Giovanni Maria Calderari, in gioventù fu allievo di Pordenone e poi di Pomponio Amalteo. Fra i suoi affreschi si ricordano quelli nella cappella Mantica del duomo di Pordenone (1554-1555) con Scene della vita di Cristo e della Vergine. Ancora a Pordenone affrescò la chiesa della Santissima Trinità. A Montereale Valcellina realizzò nell'abside una serie di affreschi con scene della Vita di Maria. Gli vengono attribuiti altri dipinti a Fiume Veneto, nella antica pieve di Pescincanna, nella chiesetta di Santo Stefano in Cevraja nel comune di Zoppola e a Pordenone presso il Museo Diocesano di Arte Sacra di Pordenone (una Pala d'Altare che rappresenta "L'istituzione dell'eucaristia" datata 1547).