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PITTORI: Giacomo da Cardone

Agostino Dottore della Chiesa

Agostino Dottore della Chiesa

 

 

GIACOMO DA CARDONE

1554

Baceno, chiesa di san Gaudenzio

 

Agostino Dottore della Chiesa

 

 

 

Giacomo da Cardone, pittore della seconda metà del Cinquecento, nella chiesa di san Gaudenzio affrontò l'intera decorazione delle volte e dei sottarchi delle navate laterali, da poco erette. Lavorò esprimendosi con il suo stile manieristico influenzato dalle correnti artistiche nordiche, sia nel battistero che nella parete della contro facciata, dove dipinse un'Ultima Cena assai apprezzata per le novità della composizione, il gusto cromatico e l'innovativa scelta iconografica. Nato a Montecrestese nella prima metà del Cinquecento da una famiglia agiata, crebbe nell'ambiente milanese, dove imparò l'arte della pittura ed acquisì la pratica del notariato. In un tale contesto venne a conoscenza delle nuove idee religiose sostenute dai luterani, tanto che le sue frequentazioni indussero gli Inquisitori ad accusarlo di eresia. Nel 1561 a Milano venne torturato e costretto ad abiurare. Condannato a pratiche di espiazione, venne rimandato in Val d'Ossola e obbligato a vivere con i soli proventi della pittura. Nel 1566 su richiesta dei suoi concittadini, fu reintegrato nell'attività notarile. Si hanno notizie di lui fino al 1591, ma non è nota la data della sua morte.

La volta a crociera della chiesa ha una forma quasi quadrata e il suo ornato, di tipo tardo gotico, riproduce il disegno di una volta stellata. Le nervature della volta creano un motivo a losanghe difformi, dove ogni spicchio risulta diviso in tre porzioni. Le arcate laterali e i finti costoloni sono bipartiti dai medaglioni con figure a mezzo busto, in cui sono inseriti i volti dei Padri della Chiesa e i simboli degli Evangelisti. Le losanghe sono circondate da una cornice gialla con un motivo a grottesche rosse.

Il sottarco che divide questa volta dalla successiva è decorato con una serie di finte cornici e di tondi che richiamano le tinte utilizzate per la decorazione delle nervature della volta.

Il confronto stilistico con altre opere di Giacomo da Cardone permette di ipotizzare che la volta del Battistero fu la prima ad essere eseguita in San Gaudenzio. Paragonandola a quella da lui realizzata a Montecrestese, nella volta di Baceno si nota un progresso nella maniera del pittore, dato che l'ornato tardo gotico è depurato dall'enfasi formale, è più leggero nella scelta cromatica e armonico nel disegno delle nervature e dei trafori lobati.

La decorazione della volta della prima campata della navata laterale occidentale è stata realizzata da Cardone subito dopo l'esecuzione dell'Ultima Cena. La committenza sarebbe stata comune a quella che ha richiesto la decorazione della volta della prima campata dell'altra navata laterale, chiamata comunemente Volta del Battistero.

Cardone in forza delle richieste dei committenti torna ad utilizzare la decorazione che realizzatò nella Parrocchiale di Montecrestese.

 

 

 

Giacomo da Cardone

Figlio di Guidolo, Giacomo da Cardone fu pittore e notaio, nato a Montecrestese, piccolo borgo dell'Ossola, nel terzo decennio del Cinquecento. Nacque in una agiata famiglia e conobbe gli stimoli artistici e culturali dell'ambiente milanese e conobbe le nuove correnti di pensiero religiose luterane, tanto da finire nel mirino degli Inquisitori che lo accusarono di eresia. A Milano venne condannato e subì anche la tortura. Rimandato in Ossola, fu obbligato ad abbandonare l'attività notarile e a vivere della sola arte pittorica. Il talento artistico e gli appoggi dei notabili della zona lo salvarono da una vita di miserie e isolamento. Ebbe una produzione molto ricca di opere d'arte sia sacra sia profana.