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PITTORI: Cima da Conegliano

Santa Giustina tra i santi Gregorio e Agostino

Santa Giustina tra i santi Gregorio e Agostino

 

 

CIMA DA CONEGLIANO

1504

Milano, Pinacoteca di Brera

 

Santa Giustina tra i santi Gregorio e Agostino

 

 

 

La tavola di Cima da Conegliano raffigura tre santi: nella nicchia centrale il pittore ha raffigurato santa Giustina. Ai suoi lati troviamo due Dottori della Chiesa: a sinistra papa Gregorio Magno e a destra sant'Agostino.

L'opera, eseguita agli albori del Cinquecento, testimonia il difficile equilibrio ricercato da Cima fra innovazioni e tradizione figurativa. L'attività di Cima da Conegliano si sviluppa in un arco di tempo in cui Venezia aveva ormai allargato il proprio dominio politico sulla terraferma, garantendo però la conservazione delle peculiarità culturali delle singole province. Di conseguenza la pittura veneta, per tutta la seconda metà del XV secolo e fino ai primi decenni del successivo, offre un panorama alquanto diversificato a seconda dei territori e della specifica dialettica che, in ciascuno di essi, s'instaura con le novità figurative nate a Firenze a inizio secolo, ma elaborate e diffuse prima attraverso Padova e poi dalla stessa Venezia.

Santa Giustina, qui al centro della composizione, è vissuta tra la fine del III e gli inizi del IV secolo. Nacque da una famiglia padovana all'epoca delle persecuzioni cristiane di Diocleziano. Nel 304 fu fermata dai soldati dell'imperatore Diocleziano e condannata a morte per il suo rifiuto a celebrare il paganesimo. Fu sepolta nei pressi del teatro romano ad est di Padova e presso la sua tomba venne fondato già nel VI secolo dal prefetto del pretorio Venanzio Opilione un primo santuario, che dal XV secolo divenne un importante centro monastico. Il suo culto alla fine del Cinquecento assunse nuove connotazioni perché nel giorno della sua festa, il 7 ottobre 1571, la flotta della Lega Santa aveva sconfitto nella battaglia di Lepanto quella turca e riuscendo a frenare l'avanzata dell'Impero ottomano nel Mediterraneo.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

Cima da Conegliano

In realtà questo pittore si chiamava Giovanni Battista Cima ed è conosciuto come "da Conegliano" perché nacque in questa città nel 1459-1460, dove tra l'altro morì verso il 1518. Scarsi sono i documenti relativi alla sua vita, per cui è difficile ricostruire gli episodi principali della sua esistenza.

Nell'estimo di Conegliano del 1473 è nominato un certo Joannes Murator che potrebbe essere il nostro: il pittore all'epoca aveva quattordici anni o più, poiché questa era l'età in cui si cominciava a pagare le tasse secondo le leggi della città veneta. Non sappiamo quale sia stata la sua formazione artistica giovanile, ma è noto che si trasferì a Venezia attorno al 1489 dove aprì una sua bottega. All'anno 1494 risalgono alcuni pagamenti fatti all'artista che testimoniano una sua attività in città. Altri pagamenti sono attestati nel 1499, 1504 e 1510. Probabilmente fra il 1500 e il 1515 visse spostandosi tra Venezia e l'Emilia. Lavorò infatti ad alcune opere a Parma, Bologna, Carpi commissionate da alcune chiese, tra cui troviamo la Madonna col Bambino tra i santi Michele Arcangelo e Andrea del 1505 e la Sacra Conversazione del 1513. La sua presenza a Conegliano, dove trascorreva l'estate, è documentata, per l'ultima volta, nel 1516.