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PITTORI: Fantoni Donato

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

FANTONI DONATO

1510

Bergamo, chiesa di Santo Spirito (dal monumento sepolcrale ad Agostino e Caterina Tasso)

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Donato Fantoni verso il 1510 realizzò questa statua per la chiesa di santo Spirito a Bergamo, dove è conservato il monumento sepolcrale di Agostino Tassi. La figura di sant'Agostino è una scultura che fa dunque parte di un monumento sepolcrale. Sant'Agostino è qui raffigurato come vescovo: in testa porta la mitra mentre un ampio manto lo copre fino ai piedi. nella mano sinistra regge al petto un libro chiuso. Il viso del santo si presenta coperto da una folta e fluente barba dall'aspetto riccioluto. La figura ha una sua efficace dinamicità grazie alla torsione del corpo.

Il convento di Santo Spirito venne costruito nella prima metà del Trecento, insieme ad una chiesa gotica e ad un piccolo ospedale e affidato alla congregazione benedettina dei Celestini. Fondato nel 1311 dal Cardinale bergamasco Guglielmo Longhi, il monastero fu affidato infatti ai Celestini, una congregazione che era stata istituito nel 1264 da Pietro da Morrone. Costui divenne poi Papa con il nome di Celestino V. Questa comunità monastica ebbe una caratteristica particolare: quella di "cenobio doppio" cioè composto da uomini e da donne. Fatti del genere non erano inusuali nel XIII-XV secolo. I Celestini vennero rimossi nel 1476 da una sentenza del canonico Andrea Da Ponte, delegato da Papa Sisto IV e da quel momento furono sostituiti dai Canonici Lateranensi dell'Ordine di Sant'Agostino, che diedero un sensibile rinnovamento materiale e spirituale a beneficio della popolazione.

Oggi la chiesa è sussidiaria della parrocchia di Sant'Alessandro della Croce.

Nel presbiterio di santo Spirito la base dell'altare è costituita da un gruppo scultoreo che originariamente faceva parte del monumento funebre di Agostino e Caterina Tasso. Il coro ligneo cinquecentesco, che si trova dietro l'altare, presenta un adattamento realizzato nell'Ottocento. Commissionato nel 1501 da Giacomo Tasso, fratello di Agostino, era costituito in origine da 50 stalli, dei quali ne rimangono solo diciassette. Le cappelle a sinistra, costruite tutte successivamente al periodo di soggiorno bergamasco di Lorenzo Lotto, ospitano opere dei primi decenni del Cinquecento. Sulla colonna esterna della quinta cappella di sinistra si trovano gli stemmi di Domenico Tasso e di sua moglie Elisabetta Rota che commissionarono la cappella completata nel 1550. All'interno, sulla sinistra, troviamo finalmente il monumento funebre di Agostino e Caterina Tasso mentre dietro l'altare si trova il dipinto "Madonna con il Bambino, i Santi Pietro e Paolo e un angelo", commissionato da Elisabetta Rota a Scipione Piazza.

Nella quarta cappella a destra si trova la splendida pala d'altare di Lorenzo Lotto "Madonna con il Bambino, Santa Caterina d'Alessandria, Sant'Agostino, San Sebastiano e Sant'Antonio abate.

 

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.