Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Hans Holbein

PITTORI: Hans Holbein

Agostino e il bambino sulla spiaggia di Holbein il Vecchio

Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

HANS HOLBEIN IL VECCHIO

1509

Praga, Narodni Galerie, chiostro S. Giorgio

 

Pala d'altare con Agostino, santi e il bambino sulla spiaggia

 

 

 

Hans Holbein (il Vecchio) fu un un pittore tedesco nato ad Augusta prima del 1470. Morì a Isenheim nel 1524. Formatosi a Ulm, compì frequenti viaggi in Svezia e Renania, dove venne a contatto con esperienze fiamminghe, prima di stabilirsi a Isenheim nel 1517. Autore di numerosissime pale d'altare (Altare Weingartener, 1493, Augusta, duomo; Altare di Santa Afra, 1495, Palazzo Arcivescovile di Eichstätt e Kunstmus di Basilea; 12 tavole con la Passione, Donaueschingen, Schlossmuseum), in esse si rivela profondamente legato alle forme pittoriche e alla tematica medievali, anche se accoglie spunti dalla coeva pittura fiamminga. L'attento studio fisionomico delle figure (Quadro votivo di Ulrich Schwarz, Augusta; Altare di San Sebastiano, Monaco, Alte Pinakotheke) lo portò a ottimi risultati nel ritratto (Ritratto di donna, Basilea, Kunstmuseum).

Nelle opere della maturità, dopo il 1500, la presenza di motivi architettonici e decorativi sembra attestare l'uso di modelli dell'Italia settentrionale (La fontana della vita, Lisbona, Museu de Arte antiga), mente il polittico per i Domenicani di Francoforte, diviso fra vari musei, rivela, nella struttura compositiva più salda e nel colore intenso, una ricerca di rinnovamento a contatto, nell'ambiente di Augusta, con le opere di van der Goes e Burgkmair. Il figlio primogenito Ambrosius (Augusta 1494-1519 ca.) fu anch'esso pittore e disegnatore e lavorò dal 1516 a Basilea. Fu autore di immagini sacre, ritratti, silografie in cui ricalcò i modelli paterni. Nel 1509 compose l'altare di Hohenburg dove dipinse una teoria di santi, fra cui Agostino a fianco di Tommaso.

La tavola è alta circa 180 cm. Agostino è vestito da vescovo: porta un ricco ed accurato ornamento. Il viso è leggermente reclinato in atteggiamento pensoso. Con la mano sinistra regge un libro e il pastorale. Con la mano destra indica qualcosa verso il basso: è un bambino che versa dell'acqua in una buca. E' chiaro il riferimento alla leggenda medioevale con cui veniva ricordato lo studio di Agostino sulla Trinità.

 

L'episodio descritto in questa leggenda è abbastanza noto: Agostino, grande indagatore del problema del Bene e del Male, un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Ciò detto sparì, lasciando il grande filosofo nell'angoscia più completa. Secondo il parere di alcuni studiosi di parabole e leggende la narrazione potrebbe essere considerata un sogno effettivamente fantasticato dal Santo. Altri aggiungono che forse il colloquio non si sarebbe svolto esattamente come è stato raccontato, perché, prima di sparire, il Santo aveva potuto a sua volta replicare che la risposta non lo convinceva, in quanto - avrebbe obiettato - il mare e i misteri di Dio sono due realtà assai diverse. Pur impossibile, sarebbe stato teoricamente verosimile immaginare il versamento del mare in una buca e allora allo stesso modo si sarebbe potuto supporre che i misteri divini avrebbero potuto entrare in un cervello umano adatto allo scopo e se l'uomo non aveva ricevuto una mente con tali qualità la colpa sarebbe da imputare a Dio, che non aveva appunto voluto che i suoi misteri fossero concepiti dall'uomo, per lasciarlo nell'ignoranza e nel dubbio più atroci.

"Perché Dio non vuole essere capito?" avrebbe domandato il Santo al pargolo divenuto improvvisamente pensieroso. "Te lo dimostro subito" rispose il bambino dopo un momento di perplessità e così, mentre parlava, con il secchiello divenuto improvvisamente grandissimo e mostruoso, in un sol colpo raccolse l'acqua del mare, prosciugandolo, e la pose nella buca, che si allargò a dismisura fino ad inghiottire il mondo. A quella vista il Santo si svegliò con le lacrime agli occhi e capì.