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PITTORI: Maestro ligure-lombardo

Triplice incoronazione di San Nicola da Tolentino con Monica, Agostino e Iddio Padre tra i santi Sebastiano e Caterina d'Alessandria

Triplice incoronazione di Nicola da Tolentino con Monica, Agostino e Iddio Padre tra i santi Sebastiano e Caterina d'Alessandria

 

 

MAESTRO LIGURE-LOMBARDO

1520-1530

Rapallo, Museo di Villa Tigullio

 

Triplice incoronazione di San Nicola da Tolentino con Monica, Agostino e Iddio Padre tra i santi Sebastiano e Caterina d'Alessandria

 

 

 

Questa pala che raffigura san Nicola da Tolentino tra i santi e Caterina d'Alessandria mentre sta per essere coronato con una triplice corona risale al secondo decennio del Cinquecento. Si trova a Genova nel Museo di Villa Tigullio e viene attribuito a uno sconosciuto maestro che lavorava nell'orizzonte culturale ligure-lombardo. La tavola misura 180 x 130 cm ed era precedentemente conservata nell'Ospedale Civile locale, ospitato nel soppresso convento di Sant'Agostino.

Dall'analisi di alcuni disegni eseguiti da Tommaso Ferro nel 1638 su incarico degli agostiniani scalzi nell'ambito della controversia nata con l'Ordine degli agostiniani - da cui gli Scalzi si erano separati nel 1593 - relativa "all'opportunità di raffigurare i santi agostiniani, in particolar modo san Nicola da Tolentino, con gli abiti e gli attributi propri degli Scalzi" è stata supposta una provenienza dell'opera dalla chiesa di S. Maria della Consolazione a Genova. Sebbene esistano forti similitudini fra il san Nicola delineato in uno dei fogli dell'archivio di Stato sopra ricordati e la figura collocata al centro del dipinto di Rapallo, esistono tuttavia dubbi su questa ipotesi. Le analogia riguardano la la postura delle mani e del capo e l'assenza del ramo di giglio e della croce, particolari questi ultimi che non sono mai stati tralasciati nelle altre testimonianze iconografiche relative a varie pale d'altare allora conservate in chiese genovesi. Le difformità riguardano invece la diversa conformazione dell'immagine dipinta nel globo e la presenza dei due conversi al posto dei Santi Sebastiano e Caterina. Va pure ricordato, che a differenza di quanto troviamo nel disegno del Ferro, qui è stata inserita nella zona superiore la scena della Triplice incoronazione di san Nicola.

Iddio padre, con Agostino e Monica offrono a Nicola la triplice corona che premia la sua fedeltà al dettato agostiniano ed ecclesiale. È probabile che I'opera sia appartenuta invece sin dalle origini alla chiesa agostiniana di Rapallo, dove esisteva un altare dedicato al santo di Tolentino. Il dipinto è ascrivibile a un pittore ligure attivo nel secondo decennio del Cinquecento le cui componenti stilistiche palesano uno stretto dialogo con la coeva cultura lombarda. L'impaginazione dei personaggi svela anche un certo debito nei confronti della pala di Lippi con san Sebastiano fra i santi Giovanni Battista e Francesco d'Assisi, che si conserva alla Galleria di Palazzo Bianco a Genova, e che giunse in città nel 1503 divenendo ben  presto un modello di paragone per i maestri locali.