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PITTORI: Pandolfi Giovanni Antonio

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

PANDOLFI GIOVANNI ANTONIO

1576-1578

Perugia, Oratorio del Gonfalone

 

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

 

Pandolfi Giovanni Antonio fra il 1576 e il 1578 dipinse questo sant'Agostino Dottore della Chiesa dall'aspetto monumentale.

Il dipintomisura cm 291 in altezza ed è stato realizzato con la tecnica ad affresco. Sul cartiglio sopra il santo si legge la scritta S. AUGUSTINUS che identifica il soggetto.

Fu nel 1575, con un nuovo contratto, che fu affidata al pittore pesarese la decorazione delle pareti della sagrestia e delle lunette con storie del Vecchio Testamento "usque ad seggia et credentias lignaminis." Poiché i lavori sembravano procedere lentamente, i canonici discussero a lungo sia sulle richieste del pittore sia sull'avanzamento dei lavori. In una seduta del Capitolo nel maggio del 1576 si stabilì che le sei figure progettate per le pareti dovevano essere i due "avocati" della città, cioè sant'Ercolano e san Costanzo e i quattro Dottori della Chiesa e che essi "si debbono di pingere sotto l'effigie che son soliti depingersi dalla chiesa, di modo che la figura fatta oggi sotto l'effigie di San Gregorio, se debba mutare la testa, o tutta secondo le indicazioni del vescovo e del Capitolo."

Le figure, poste su basamenti figurati come colossali finte statue, sono dipinte a monocromo, come i profeti e le sibille nei triangoli sopra le lunette, accentuando così l'intonazione calda della volta. In questo genere di pittura Pandolfi è a proprio agio e in effetti non siamo molto lontani dalle sagome dipinte per gli apparati. Se ne può trarre una conferma dalla notizia, di qualche tempo dopo, di una mirabile storia di Ercole da lui dipinta a chiaroscuro su una delle porte della città di Perugia per l'entrata del cardinale Alessandro Sforza.

Sulle pareti dell'Oratorio del Gonfalone erano visibili anche le prove, subito ammirate dai contemporanei, di artisti come Bertoja e Raffaellino da Reggio, due proposte diverse della cultura emiliana che agevolmente potevano essere accolte dal nostro pittore.

La figura di Agostino ha un aspetto imponente, con il santo seduto in cattedra mentre sta scrivendo con una penna su un enorme libro aperto che regge con le mani di sproporzionata grandezza. Agostino indossa un voluminoso piviale, che lo rende gigantesco. In testa porta la mitra ed ha un volto da persona anziana con una foltissima barba riccioluta che gli copre il viso. Sotto i suoi piedi sono accatastati alcuni libri. La grandezza della sua figura è ulteriormente esaltata dal basamento in finto marmo su cui poggia. La superficie della faccia dinanzi all'osservatore riproduce una scena similare di Pinturicchio nella chiesa di santa Maria del Popolo a Roma, dove Agostino confuta gli eretici.

 

 

 

 

Pandolfi Giovanni Antonio

Giovanni Antonio Pandolfi nacque a Pesaro verso il 1540. A Pesaro è nota solo un sua Madonna e santi per il Palazzo del Popolo, eseguita nel 1566. Le altre sue opere ricordate dalle fonti sono andate perse. Le stesse fonti ricordano anche la sua collaborazione con Mascherino e Zuccari agli apparati per le nozze di Francesco Maria II Della Rovere celebrate nel 1571. Dal 1573 è a Perugia, dove del suo lavoro è rimasta la decorazione della sagrestia del Duomo realizzata tra il 1573 e il 1575. Nella scenografica composizione, gremita di figure, storie e ornamenti, Giovanni Antonio Pandolfi mostra le sue fluide qualità di decoratore e la sua composita cultura, con suggestioni che gli vengono da Barozzi, Zuccari e Niccolò Circignani. Dei diretti rapporti con Circignani sono testimonianza una Adorazione dei Magi, oggi conservata a Foligno e la collaborazione agli affreschi del Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago. La pittura di Pandolfi, ricca di trasparenze e luminosità, accattivante per morbidezza e fusione, è però corrosa da uno spirito così bizzarro, agitata da una irriducibile vitalità che precludono un'armonia di compostezza e di eleganza. Suo figlio Giovanni Giacomo fu un buon pittore.