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PITTORI: Vetraio di Prato

Agostino e Monica in un rosone della chiesa di sant'Agostino a Prato

Agostino e Monica

 

 

VETRAIO DI PRATO

1510-1520

Prato, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino e Monica

 

 

 

Nel rosone centrale della facciata della chiesa di sant'Agostino a Prato sono state raffigurate le immagini di Agostino vescovo e della madre Monica. Agostino volge lo sguardo verso la madre, che a sua volta si erge ritta in piedi di fronte a lui. I due si guardano negli occhi. Lo sfondo con scene e descrizioni di particolari di una villa romana potrebbero far pensare a una riedizione della scena dell'estasi di Ostia che Agostino descrive nelle Confessioni. L'abbigliamento del santo, che si presenta come vescovo, fa escludere questa interpretazione della scena e lascia presagire una raffigurazione più intima e personale. In alternativa si può anche qui suggerire una possibile rivisitazione dell'episodio di Monica e di un vescovo che le fa presagire il futuro da cristiano del figlio Agostino.

La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni.

 

La chiesa di Sant'Agostino a Prato sorge sul lato nord della piazza omonima, utilizzata ancora nell'Ottocento come mercato della legna. L'edificio è stato costruito tra il XIII e il XV secolo ed è stato completamente restaurato in tempi recenti. La semplice facciata basilicale della chiesa ha paramento in ciottoli regolarizzato agli spigoli con mattoni e pietra, che si ripete anche sul fianco, dal fondo del quale emerge il robusto campanile con coronamento piramidale.

Gli Agostiniani eressero il primo nucleo nel 1271: si trattava di un oratorio e di un piccolo convento. Dalla fine del Trecento fino al 1440 venne costruita l'attuale chiesa, dotata di nuovi altari nel XVI-XVII secolo. Nulla rimane dell'oratorio e del piccolo convento fondati dai frati Agostiniani nel 1270. L'interno attualmente si presenta a tre navate, divise da sei campate concluse da tre cappelle, secondo la sistemazione ricevuta nel primo Quattrocento. La sua struttura architettonica costituisce un interessante esempio di architettura di transizione dal Gotico al Rinascimento.

 

Riposi dunque in pace con l'uomo di cui fu sposa, il solo di cui lo fu, e che servì portandoti il suo frutto con pazienza, per guadagnare anche lui a te. E tu ispira, mio Signore e Dio mio, ispira tu i tuoi servi e miei fratelli, i tuoi figli e padroni miei, che io servo col cuore e la voce e la penna: e ogni volta che leggeranno queste pagine si ricorderanno davanti al tuo altare di Monica, tua ancella, con Patrizio che fu un tempo suo sposo. Attraverso la loro carne mi hai fatto entrare in questa vita - come, non so. Con devozione si ricorderanno di loro: genitori miei in questa luce provvisoria, e miei fratelli in te che ci sei Padre e nella madre cattolica, e miei concittadini nella Gerusalemme eterna, a cui sospira il tuo popolo lungo tutto il suo cammino dall'inizio al ritorno. Così sia meglio appagato in virtù di queste confessioni il suo estremo desiderio: lo sia nella preghiera di molti, piuttosto che nella mia soltanto.

AGOSTINO, Confessioni, 9, 37