Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Giovan Pietro da San Vito

PITTORI: Giovan Pietro da San Vito

Vescovo e Dottore della Chiesa

Vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

GIOVAN PIETRO DA SAN VITO

1515

San Martino al Tagliamento, chiesa dei Santi Filippo e Giacomo

 

Vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Un piccolo bosco di cipressi avvolge la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, che sorge lungo una antica strada romea di pellegrinaggio e di comunicazione che seguiva le rive del fiume a sud di San Martino al Tagliamento. L'abside e le pareti della navata conservano un ciclo di affreschi che costituisce l'opera di maggiore impegno di Pietro da San Vito, che portò a termine nel 1515. Nel suo complesso l'esito dell'opera pittorica di San Vito è una notevole testimonianza di quella che viene definita la "pittura friulana di periferia". Il ciclo comprende le Storie dei santi Filippo e Giacomo, le immagini di Profeti, gli Evangelisti, gli Apostoli e i quattro Dottori della Chiesa e un Giudizio Universale estremamente interessante per il suo realismo narrativo. La navata è decorata da affreschi con una descrizione di fattura trecentesca dei Miracoli di san Giacomo, che testimoniano l'importanza anche nei territori friulani dei pellegrinaggi nel tardo medioevo.

I quattro Dottori della Chiesa sono raffigurati in cattedra e sono accompagnati ciascuno da un evangelista, secondo accoppiamenti predefiniti. Nel caso di Agostino è l'evangelista Giovanni a sedere di fronte a lui, entrambi intenti a scrivere ad un medesimo scrittoio. Agostino indossa i suoi paramenti episcopali con la mitra in testa e un piviale verde. Il suo volto ha un aspetto di persona matura con una folta barba rossa. Dirimpetto Giovanni impugna uno stilo: ha un aspetto giovanile con una folta chioma riccioluta. Ai piedi dello scrittoio fa bella mostra di sé un'aquila, il simbolo di Giovanni evangelista. Sopra le testa dei due santi un angelo suona una specie di violino.

Il Giudizio Universale è stato mutuato da un analogo soggetto di Gian Francesco in S. Antonio a Barbeano (1489) e vi illustra, tra l'altro, episodi della vita dei santi titolari inserendoli entro impianti architettonici interessanti anche se discutibili nella prospettiva.

 

 

 

Giovan Pietro da San Vito

Questo pittore lo troviamo attivo tra la fine del XV e la prima metà del secolo XVI. nacque verso il 1470 a San Vito al Tagliamento da Nicolò Albanese. Nel 1485 abitava ad Udine e in seguito si stabilì in varie località come Sesto al Reghena, Spilimbergo, Portogruaro. La sua attività è documentata dal 1492 al 1544. Morì prima del 1546 come è attestato in un documento che riguarda il figlio Giuseppe, scultore e indoratore che viveva a Portogruaro con la moglie Lucina. La sua firma compare in vari affreschi della destra Tagliamento come Zuan Piero de S. Vido o Piero de S. Vido. Forse allievo del Bellunello, per molti versi vicino allo stile di Gianfrancesco da Tolmezzo, Giovan Pietro abbassa talvolta il livello artistico, poichè realizza figure statiche e prive di vitalità. Spesso è carente nelle proporzioni e nell'impaginazione, quantunque la sua ingenuità di linguaggio e di contenuto possono risultare persino poetiche. Lo si vede nella pala della chiesa di S. Giorgio a Carpacco (1509), nei due riquadri a fresco della parrocchiale di Provesano (1513) e soprattutto nel suo più vasto ciclo pittorico, che copre le pareti e la volta del presbiterio della chiesetta dei SS. Filippo e Giacomo ad Arzenutto (1515). Gli sono stati attribuiti numerosi affreschi, tra cui una Crocifissione, Madonna e santi, già nella chiesa di Orcenigo e oggi al Museo civico di Pordenone, ed una Madonna con Bambino e santi nella chiesa di S. Martino in Castello a Meduno.