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PITTORI: Belotti Severino

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

BELOTTI SEVERINO

1937

Arcene, chiesa di san Michele Arcangelo

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La pittura conservata nella chiesa parrocchiale di Arcene dedicata a san Michele Arcangelo, raffigura un giovane Agostino a mezzobusto vestito da vescovo. Con la mano destra impugna il bastone pastorale, mentre con la sinistra tiene ben stretto un libro chiuso: in testa porta la mitra circondata da un'aureola.

Sopra la sua testa il pittore ha scritto a lettere cubitali il nome S. AVGVSTINVS.

Hanno dipinto, nel 1937, il ciclo iconografico della chiesa i pittori Belotti Severino (a cui è attribuito il dipnito di sant'Agostino), Nespoli G. B. e Piccinini Gilberto.

 

 

Bellotti Giulio Severino

Nato il 25 maggio 1900 a Bergamo, Bellotti è morto a Milano il 10 maggio 1964. Fu allievo di Ponzano Loverini all'Accademia Carrara di Bergamo, ove ottenne una medaglia d'oro ed il Premio Piazzoni. Nella stessa Accademia insegnò dal 1924 al 1927. Nel 1939 si trasferì a Milano, ove tenne nel 1941 la sua prima personale alla Galleria Bolzani. Ha esposto in varie mostre in Italia e all'estero. Alla Galleria d'Arte Moderna di Milano esiste un Paesaggio d'Autunno, premio-acquisto del Comune di Milano. Alla Mostra nazionale di Terni nel 1950 venne premiato per il quadro Testa di Cristo. Nella primavera 1950 alla Mostra Città di Gallarate ottenne un notevole successo con il quadro la Fanciulla che si pettina. Nel 1951 ebbe la medaglia d'argento dell'Accademia di Belle Arti di Perugia e due anni dopo tenne con successo una personale alla Galleria Gussoni di Milano. Bellotti era anche scrittore e si occupava soprattutto di critica d'arte (è suo il saggio su Pelizza da Volpedo nella collezione i Maestri del colore).

Ha opere in varie raccolte pubbliche: alla Galleria d'Arte Moderna di Milano, alla Carrara di Bergamo e alla Quadreria dell'Ospedale Maggiore di Milano. Come affreschista eseguì la facciata della chiesa di Sant'Alessandro della Croce a Bergamo e il ciclo della vita di sant'Antonio nella chiesa Francescana di Salsomaggiore. Realizzò diverse pitture murali, con composizioni di ampia stesura in chiese della Lombardia, del Piemonte, della Liguria. Saltuariamente coltivava l'incisione all'acquaforte. Nel novembre 1963 tenne la sua ultima personale alla Galleria della Torre a Bergamo.