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PITTORI: Coter Costante

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

COTER COSTANTE

1944

Bergamo, chiesa di san Tommaso Apostolo

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questa scultura che raffigura sant'Agostino fu realizzata da Costante Coter nel 1944 per il pulpito destro della chiesa di san Tommaso Apostolo a Bergamo.

Realizzata con la tecnica in marmo bianco scolpito, l'opera misura cm 85x32 e si trova in un buono stato di conservazione.

Il santo è stato raffigurato secondo i canoni classici che lo vedono vescovo. Il santo porta in testa la mitra, impugna con la destra il bastone pastorale mentre con la sinistra regge un libro chiuso sulla cui copertina si nota un'aquila. Il viso di Agostino presenta una folta barba ed ha l'aspetto di una persona matura e seriosamente impegnata nella sua attività di pastore.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

Costante Coter

Figlio di Giacomo e fratello di Amadio nacque nel 1899 a Semonte, frazione di Vertova nel bergamasco. Nel 1912 si trasferisce a Milano presso l'Istituto di Artigianelli per frequentare la scuola elementare. Iniziò da subito la sua carriera come intagliatore statuario presso i Salesiani milanesi. Nel 1917 si arruola e partecipa all'ultima fase della Grande Guerra. In questo periodo conosce personalmente Gabriele D'Annunzio e dal 1918 al 1926 frequenta lo studio dello scultore Ernesto Bazzaro.

Sempre a Milano frequenta l'Accademia di Brera. Ebbe tre figli, tra cui Ernesto e Francesco, che proseguirono la sua attività. Dal 1922 partecipò a numerose esposizioni, tra cui la Biennale di Venezia (1928 e 1930) e la Quadriennale di Roma (1930). Poco prima del 1930 si reca a Roma per approfondire lo studio dei classici. Qui lavora nello studio di Angelo Zanelli, dove collabora alla realizzazione delle monumentali statue destinate al Capitolium dell'Avana. Frequenta l'Accademia inglese e nel 1927 viene nominato Socio onorario dell'Accademia di Brera. Nel 1932 si trasferisce a Parigi per nuove esperienze e migliorare la sua conoscenza artistica. in questo periodo fa amicizia con lo scultore svizzero Remo Rossi. Nel 1935 realizza la statua in rame sbalzato che riproduce Cristo Re, alta 16 metri ed eretta sul monte Chatellard a 1.500 metri di quota nel Cantone Vallese. Nel 1969 assieme al figlio Francesco, viene invitato a Barcellona alla Mostra Internazionale d'Arte Joan Mirò per il disegno e la grafica. La sua attività fu variamente orientata: in genere si dedicò alla scultura e allo sbalzo, ma fu anche ceramista, pittore e, occasionalmente, medaglista. Sue opere si trovano in numerose chiese, collezioni private e pubbliche in Italia e all'estero. Muore a Bergamo nel 1972.