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PITTORI: Charles Lorin

Agostino e Monica al porto di Cartagine

Agostino e Monica al porto di Cartagine

 

 

LORIN CHARLES

1900-1910

Saint-Vaast-la-Hougue, chiesa di san Vaast

 

Agostino e Monica al porto di Cartagine

 

 

 

La vetrata presente nella chiesa di Saint-Vaast in Normandia presenta l'eipisodio della partenza di Agostino da Cartagine per raggiungere Roma. Il viaggio può aver luogo per un inganno di Agostino nei confronti della madre Monica che lo aveva seguito fino al porto. La scena si sviluppa in due comparti di vetrata: a sinistra Monica è seduta sconsolata temendo di perdere il figlio fuggitivo. A destra Agostino, dall'aspetto giovanile, è ritto in piedi che si allaccia la tunica pronto a partire. Sullo sfondo si vede la rada cittadina con il porto dominato da una altura con abitazioni e fortificazioni. Una nave in rada ha le vele che stanno per dispiegarsi mentre un marinaio si si sta incamminando alla fonda.

La partenza per Roma non fu effetto di una decisione subitanea. La partenza avvenne anche a insaputa di Romaniano suo benefattore e questo significa che Agostino doveva aver cominciato a mettere insieme da tempo il denaro per il viaggio. E anche l'invio del libro a Iorio si spiega con il naturale desiderio di farsi conoscere a Roma nella città in cui voleva stabilirsi. La tragedia vera fu quella di Monica, che aveva raggiunto il figlio a Cartagine supplicandolo perchè rimanesse.

E' notevole che, nel raccontarci questo episodio, Agostino non nomini né la sua compagna né il piccolo figlio Adeodato. Ma allora egli doveva sentire quale rischiosa avventura stesse tentando, per poter prendere una decisione così grave, come quella di trasferirsi a Roma con la madre, che, probabilmente, non si curava troppo della sua quasi-nuora.

Ingannando la madre Monica Agostino partì di nascosto per Roma.

 

Fu dunque per la tua azione verso di me che mi lasciai indurre a raggiungere Roma e a insegnare piuttosto là ciò che insegnavo a Cartagine. Non tralascerò di confessarti cosa m'indusse a tanto, perché anche in questa circostanza si deve riconoscere e proclamare l'occulta profondità e l'indefettibile presenza della tua misericordia verso di noi. A raggiungere Roma non fui spinto dalle promesse di più alti guadagni e di un più alto rango, fattemi dagli amici che mi sollecitavano a quel passo, sebbene anche questi miraggi attirassero allora il mio spirito. La ragione prima e quasi l'unica fu un'altra. Sentivo dire che laggiù i giovani studenti erano più quieti e placati dalla coercizione di una disciplina meglio regolata; perciò non si precipitavano alla rinfusa e sfrontatamente nelle scuole di un maestro diverso dal proprio, ma non vi sono affatto ammessi senza il suo consenso. Invece a Cartagine l'eccessiva libertà degli scolari è indecorosa e sregolata. Irrompono sfacciatamente nelle scuole e col volto, quasi, di una furia vi sconvolgono l'ordine instaurato da ogni maestro fra i discepoli e commettono un buon numero di ribalderie incredibilmente sciocche.

AGOSTINO, Confessioni 5, 8, 14

 

Mia madre pianse atrocemente per la mia partenza. Mi seguì fino al mare, quando mi strinse violentemente, nella speranza di dissuadermi dal viaggio o di proseguire con me, la ingannai, finsi di non voler lasciare solo un amico, che attendeva il sorgere del vento per salpare. Mentii a mia madre, a quella madre, eppure scampai, perché la tua misericordia mi perdonò anche questa colpa ... però si rifiutò di tornare indietro senza di me, e faticai a persuaderla di passare la notte nell'interno della chiesuola dedicata a san Cipriano, che sorgeva vicinissima alla nostra nave. Quella notte stessa io partivo clandestinamente, mentre essa rimaneva a pregare e a piangere. La riva scomparve al nostro sguardo la stessa mattina in cui ella folle di dolore riempiva le tue orecchie di lamenti e gemiti.

AGOSTINO, Confessioni 5, 8, 15

 

La madre lo seguì fino al porto per trattenerlo o per seguirlo, ma egli di soppiatto la notte partì. Gemette la madre quando la mattina appresso lo seppe, e da allora andava mattina e sera in chiesa a pregare per lui.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

 

La chiesa di Saint-Vaast fu costruita in pietra di Caen nel 1851, senza campanile, per sostituire la vecchia chiesa parrocchiale troppo piccola e in rovina. Fu aperta al culto nel 1861 e consacrata nel 1869. Il pulpito, i confessionali e il fonte battesimale provengono dall'antica chiesa Saint-Martin di Rideauville. Le cinquantotto vetrate colorate sono state installate tra il 1897 e il 1937, opera del maestro vetraio Charles Lorin di Chartres.

 

 

Charles Lorin

Jean Baptiste Charles Claude Lorin è stato un pittore francese su vetro nato a Chartres nel 1866. Figlio di Nicolas Lorin (1833-1882), fondatore nel 1863 dei laboratori Lorin a Chartres, e Marie-Françoise Dian (1840-1928) proseguì l'attività paterna con grande successo. Dopo aver studiato presso il Seminario minore di La Chapelle-Saint-Mesmin iniziò la sua attività artistica firmando le sue prime creazioni nel 1899. Dal 1935 iniziò a produrre vetrate con la tecnica della lastra di vetro. Si sposò nel 1898 con Étiennette Jeanne Piébourg figlia di Alfred Étienne, architetto della città di Chartres. Il primogenito Charles Étienne François, nato nel 1898 morì nel 1917 su un campo di battaglia in Belgio. Lorin ebbe un secondo figlio nel 1900 (François 1900-1972), che continuò l'attività del laboratorio paterno dopo la seconda guerra mondiale. Charles Lorin fu seppellito nella cappella di famiglia nel cimitero di Saint-Chéron a Chartres .