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PITTORI: Paolo Perotti

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

PAOLO PEROTTI

1968

Coli, santuario di sant'Agostino

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questa statua in marmo, sopra un piedistallo in pietra, raffigura sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa e si trova nel piazzale antistante la chiesa dedicata al santo nel comune di Coli. L'opera è stata realizzata dallo scultore piacentino Paolo Perotti nel 1968, che ha proposto una figura intera dignitosamente eretta in piedi con lo sguardo intensamente rivolto all'osservatore.

Il santo indossa i paramenti episcopali e porta in testa la mitra. Con la mano sinistra regge delicatamente la tunica, mentre con la mano destra regge un grosso libro appoggiato al petto. Il volto del santo è molto espressivo, con uno sguardo profondo che esprime saggezza, maturità e nobile compostezza. Una folta barba riccioluta avvolge il mento.

 

La chiesa, davanti a cui è posta la statua, è nota anche come Santuario di Sant'Agostino ed è situata nella località Sant'Agostino, alle dipendenze della parrocchia di Coli. L'edificio venne edificato a partire dal 1622 per volontà del vescovo di Bobbio, l'agostiniano Francesco Maria Abbiati. La costruzione venne rapidamente conclusa nel 1624. La chiesa ha subito un primo intervento di restauro nel 1753 sotto la direzione di Gaspare Lancillotto Birago e un secondo nel 1856 ad opera di Pier Giuseppe Vaggi. La moderna facciata è a capanna in pietra a vista. L'interno è caratterizzato da una pianta a navata singola a croce latina. Ogni anno vi si celebra la festa del santo patrono Agostino. Il territorio comunale si estende sull'Appennino ligure, tra la val Trebbia, la val Perino, formata dall'omonimo torrente affluente della Trebbia e alcune vallate laterali della val Trebbia stessa, come la val Curiasca, formata dall'omonimo torrente, dove si sviluppa il monte Sant'Agostino.

 

 

Paolo Perotti

Perotti è nato a Piacenza nel 1928, ma per diversi anni ha vissuto a Vigolzone. La sua formazione, seguendo le orme del padre Giuseppe, era avvenuta nelle aule dell'Istituto Gazzola di Piacenza e dell'Istituto d'arte Toschi di Parma, dove aveva conseguito il diploma di decorazione, proseguendo quindi gli studi all'Accademia di Brera di Milano, allievo di Marino Marini dal 1947 al 1952. Ha esposto in varie città: con mostre personali a Piacenza e Milano e in collettive anche a Torino, Roma, Parma e Cremona. Ha partecipato per invito a importanti rassegne, come la Biennale d'Arte Sacra di Bologna, la Quadriennale di Roma, la Biennale Internazionale di Scultura Contemporanea di Anversa. Tra le affermazioni più significative il «Primo Premio di scultura» alla Mostra Nazionale d'Arte Giovanile di Roma nel 1958. Molte le commissioni eseguite per le chiese della diocesi di Piacenza-Bobbio, del Lodigiano e del Parmense, che si sono rivolte a lui per i lavori di adeguamento del presbiterio in seguito alla riforma liturgica promossa dal Concilio Vaticano II. Nel 2010 i Canonici del Capitolo della Basilica di Sant'Antonino gli hanno conferito l'Antonino d'oro, un riconoscimento istituito nel 1986 e attribuito a personalità laiche o religiose che si sono distinte in vari ambiti: da quello religioso a quello artistico, scientifico, culturale e educativo.

Nelle motivazioni del riconoscimento si legge "Vive con mitezza, passione, genio e coerenza il suo percorso umano e artistico. Con la scultura ha saputo e continua tuttora con singolare creatività, a evocare il mistero della fede, coniugando il linguaggio dell'arte contemporanea, spesso ostico e duro agli occhi dei non iniziati, e le esigenze di rinnovamento di una Chiesa impegnata nella lettura dei segni dei tempi."

Muore nel gennaio del 2018 a Pietrasanta.