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PITTORI: Poste spagnole

Agostino e la sepoltura del conte di Orgaz

Agostino e la sepoltura del conte di Orgaz

 

 

POSTE SPAGNOLE

1961

Madrid, Edizioni postali

 

Agostino e la sepoltura del conte di Orgaz

 

 

 

Il francobollo che riproduce la scena centrale di un famosissimo quadro di El Greco è stato emesso dalle Poste spagnole nel 1961 per un valore nominale di 3 pesetas. L'opera di Domenico Theotocopoulos El Greco raffigura la sepoltura del conte di Orgaz, il cui corpo inerte viene sorretto amorevolmente da un sant'Agostino anziano ma ricco di pietà nei confronti di un uomo fedele e dal forte senso religioso.

Massimo capolavoro del pittore El Greco, la sepoltura del Conte di Orgaz è uno dei più impressionanti dipinti del tardo Cinquecento: rivestito dalla luce dell'armatura, il conte viene deposto nella parte bassa del quadro, in un severo corteo funebre al quale partecipano alcuni santi. Nella mistica parte alta, il conte, si presenta al cielo, al coperto del luminoso Cristo giudice.

Don Gonzalo Ruiz da Toledo conte di Orgaz morì nel 1332, e El Greco qui rappresenta la leggenda secondo la quale al momento della sepoltura del conte apparvero Sant'Agostino e Santo Stefano a deporne il corpo nel sepolcro.

In un perfetto equilibrio tra cielo e terra, vengono raffigurati, in forma molto allegorica, i funerali del Conte di Orgaz, un dignitario di Toledo molto devoto, tanto che a seppellirlo non sono due preti qualunque, bensì Santo Stefano e Sant'Agostino, mentre il vescovo all'estrema destra sfoglia il Libro dei Morti per impartirgli l'estrema unzione, ed il diacono ha lo sguardo rivolto al cielo.

Sullo sfondo assistono alla scena una folla di personaggi quasi tutti anch'essi cavalieri (la croce rossa che portano sul petto è quella dell'Ordine di Calatrava, riservata alla nobiltà più vicina al re e della quale era fregiato lo stesso Orgaz), o frati. Il personaggio al centro che ha la testa rivolta al cielo sarebbe lo stesso El Greco, mentre il ragazzino a sinistra vestito di nero ed indicante la scena sarebbe suo figlio (un cartiglio che gli sporge dalla tasca ne reca la data di nascita). Un angelo al centro della tela, invece, trasporta l'anima del Conte al cielo, che è interamente occupato dal Paradiso: Cristo è seduto in trono, e davanti a lui sono la Madonna e San Giovanni Battista.

In secondo piano a sinistra è San Pietro (riconoscibile dalle chiavi) e vari altri Santi (alcuni dei quali, evanescenti, addirittura fluttuanti nelle nubi stesse). Sulla destra vediamo alcune anime beate, tra le quali si riconosce quella di Filippo II benché questi fosse ancora in vita all'epoca dell'esecuzione del dipinto. L'opera, dalla sua esecuzione, è sempre rimasta nella chiesa di San Tomè, ed è in breve tempo diventata l'opera più celebre di El Greco, nonché uno dei capisaldi della pittura spagnola di ogni tempo, ammirato, copiato e citato da moltissimi pittori.