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PITTORI: Bazin e Latteux

I santi Agostino, Monica e Teresa

I santi Agostino, Monica e Teresa

 

 

BAZIN e LATTEUX

1878-1879

Joigny, chiesa di san Teobaldo

 

I santi Agostino, Monica e Teresa

 

 

 

La vetrata illustra tra personaggi, fra cui si distinguono santa Monica e il figlio Agostino. Entrambi sono rappresentati a figura intera nei loro abiti in stile romano. Monica ha un volto ancora giovanile e volge il suo sguardo verso l'alto in una specie di trasfigurazione del volto. In testa una velo avvolto da un nimbo dei santi splendente. le mani ginute sul davanti esaltano il suo atteggiamento contrito e di preghiera. Al suo fianco un giovanissimo Agostino tiene con la mano sinistra un rotolo scritto, mentre la mano destra è appoggiata al mento. La sua postura, lo sguardo del volto stanno a segnalare il profondo pensare di Agostino, che si volge su se stesso in una meditazione personale e profonda.

Accanto si nota la presenza di santa Teresa.

La vetrata si trova nella chiesa di san Teobaldo (1039-1066), situata nel centro storico di Joigny.

Questa cittadina fu fondata alla fine del X secolo dal conte di Sens, Rainardo il Vecchio. Un secolo dopo il monaco benedettino Arnould de Lagny, abate di santa Colomba presso Sens e parente stretto del conte Eudes II di Blois, detto Le Champenois, riportò nel 1075 parte delle reliquie di suo fratello san Teobaldo da Vicenza, dove era morto nel 1056, presso la sua abbazia a Saint-Denis-lès-Sens. La processione si fermò una notte a Joigny e lì fu costruita una piccola cappella in sua memoria fuori dalle mura, in mezzo ai vigneti, a ovest del castello e delle case che lo circondavano. La cappella venne poi sostituita da una nuova chiesa parrocchiale.

Questa chiesa fu devastata durante la Guerra dei Cento anni e ricostruita fra il 1490 e il 1529 in stile gotico fiammeggiante. Notevoli le volte e le vetrate realizzate nel XVIII e XIX secolo. La chiesa venne restaurata dopo il terribile incendio del 1530 che devastò il paese.

Sopra l'ingresso si trova la statua equestre di san Teobaldo, la cui esecuzione viene attribuita a Jean de Joigny. Nel 1644, sul sito della Cappella dell'Asse, fu costruita la Cappella del Rosario. Nel 1860 la cappella del Rosario fu demolita e sostituita dall'attuale cappella dell'Asse, costruita in stile duecentesco.

Lo stile architettonico presenta aspetti gotici e rinascimentali fiammeggianti, una bella volta del coro, statue e un pulpito del XVI secolo, oltre a due Madonne col Bambino del XIV secolo. La maggior parte delle vetrate colorate risalgono al XIX secolo, comprese le creazioni di un laboratorio austriaco. Infine, un rosone accoglie piccole vetrate cinquecentesche illustranti la Passione di Cristo.

 

 

Bazin e Latteux

La fabbrica di vetrate dipinte di Mesnil Saint Firmin è stata creata da Gabriel Boniface Bazin (1791-1862) figlio di un agricoltore e commerciante che nel 1810 si era trasferito a Mesnil-Saint-Firmin. Suo padre aveva ereditato da sua madre un tenuta agricola in questo paese. Gabriel Bazin nel 1812 prese in moglie Armande-Marie Vernier d'Audrecy. La sua attività lo portò ad aumentare velocemente la proprietà familiare e nel 1823 dagli iniziali 230 ettari passò a 300 ettari creando una fattoria modello. Nel 1821 aveva fondato una distilleria di alcol di cereali e una fabbrica di aceto. Nel 1822 creò una fabbrica di tegole, poi nel 1828 con una fabbrica di birra e uno zuccherificio a cui aggiunse un'officina per attrezzi agricoli. Nel 1845 fondò un laboratorio di pittura su vetro presso la sua scuola agricola a Mesnil-Saint-Firmin, la cui gestione affidò a Jules Leclerc. Gabriel Boniface fu amministratore delle miniere di sale di Saint-Nicolas de Varangeville e della compagnia Vieille Montagne. Fu anche membro fondatore della Compagnie des Chemins de fer du Nord e della Compagnie des Ardennes et de l'Oise.

Specializzato in vetrate religiose, il laboratorio "Latteux-Bazin Maîtres Verriers" sarà il secondo più grande in Francia, dopo quello di Charles Champigneulle di Bar Le Duc. Il laboratorio di Mesnil contava 60 dipendenti nel 1878, anno in cui i Maestri Vetrai parteciparono all'Esposizione Universale. La fabbrica di vetrate dipinte nacque dalla passione di Jules Leclercq a cui Gabriel Boniface Bazin si affidò per il laboratorio di Ingre. Jules Leclercq fu incaricato della gestione e del disegno dei cartoni dal 1846 fino alla sua morte nel 1855. Da quel momento fu lo stesso Gabriel Boniface Bazin a occuparsi della vetreria affidando i disegni dei cartoni ad alcuni rinomati artisti del vetro dell'epoca. Dopo la morte di Gabriel Boniface Bazin, Ludovic Latteux, suo nipote, subentrò e sviluppò l'attività dal 1862 al 1890. L'officina utilizzava un motore a vapore da 2 cavalli, che azionava il mulino per smalti, la glassatrice e il laminatoio. La produzione di vetrate era all'epoca la più efficiente in Francia con 2500 m²/anno per dipendente. La clientela era diffusa inl Belgio, Germania e Francia. Ludovic Latteux continuerà da solo l'attività dopo la morte di Stéphane Bazin, suo cugino e figlio di Gabriel Boniface. La vetreria chiuse nel 1906 e dopo la morte di Ludovic Latteux nel 1912, la tenuta tornò a suo figlio Armand.