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PITTORI: Gennaro della Monica

Sant'Agostino, Monica e la Madonna della Cintura a Teramo

Madonna della Cintura

 

 

GENNARO DELLA MONICA

1836-1917

Teramo, chiesa di san Matteo

 

Sant'Agostino, Monica e la Madonna della Cintura

 

 

 

L'opera di Gennaro della Monica si trova nella chiesa di S. Matteo a Teramo. L'edificio fu rinnovato tra il 1707 e 1713, ed è, nei rapporti stilistici, improntata tutta allo stile dei Giosafatti. Anche il  portale, costruito con pietra ascolana, viene attribuita loro.

Il cronista Muzii, (Dialogo terzo) fa risalire il primo nucleo del fabbricato (posto nella città nuova) al Quattrocento, senza precisarne l'epoca della fondazione. Annota soltanto che prima era Ospedale e poi divenne Monastero di monache. Il Palma scrive che l'edificio ospitaliero esisteva sin dal 1385, dato che viene ricordato in un Quaterno, aggiunto al Liber censualis del Capitolo Aprutino. È certo ancora che nel secolo XVI la Chiesa apparteneva all'Università di Teramo, che aveva adibita a Civico Ospedale la parte dello stabile non destinato al culto.

Nel giugno del 1811 le monache benedettine di S. Matteo, ormai ridotte a sei,  vennero trasferite nell'altro monastero benedettino di S. Giovanni in Teramo. Il fabbricato del soppresso monastero fu incamerato dal demanio dello Stato, come bene patrimoniale.

L'opera di Gennaro della Monica raffigura un celebre episodio caro alla devozione agostiniana e piuttosto frequente nella iconografia dell'Ordine.

L'episodio riprende le parole di Isaia Et erit Iustitia cingolum lomborum eius et Fides cingolum renum eius, che formano il riferimento teologico del culto della cintura, soprattutto in ambito agostiniano. Il culto mariano ha origini piuttosto antiche: già sant'Ambrogio nel IV sec. promosse un grande sviluppo della marianologia soprattutto in relazione alla Verginità della Madonna. L'eredità teologica mariana ambrosiana fu raccolta da Agostino e dai movimenti religiosi che a lui si ispirarono nei secoli successivi. Il culto mariano costituì un elemento unificante e di resistenza per occidentali e bizantini durante le fasi di espansione araba.

Sarà nel corso del VII secolo che i Franchi assumeranno su di sé questa missione riportandola ad esperienze puramente occidentali, grazie all'aiuto dei missionari delle isole britanniche e dell'Irlanda. Nei secoli precedenti era stato l'accordo tra Longobardi e Roma e diffonderne il culto in ogni città. Dal V secolo la Chiesa di Costantinopoli influì notevolmente sul culto mariano in Lombardia, soprattutto attraverso i monaci che hanno lasciato numerose testimonianze. All'epoca di san Carlo, dal 1560 al 1584, furono promosse nelle diverse parrocchie le istituzioni delle Confraternite del SS. Sacramento in collegamento a quelle già esistenti di ispirazione mariana.

Fra queste era particolarmente attiva la Confraternita della Madonna della Cintura o Confraternitas Cinturatorum. Proprio per l'influsso degli agostiniani, largamente presenti nel XVI secolo a Milano, tale confraternita prese il nome di Arciconfraternita dei Cinturati di S. Agostino e santa Monica sotto l'invocazione di Nostra Signora della Consolazione, ricordando così nella denominazione il fondatore del culto e sua madre. La prima grande festa in onore della Madonna della Cintura si tenne la prima domenica d'Avvento del 1575 in Roma con la partecipazione del papa, di cardinali e di una numerosa popolazione. Per secoli si continuò a celebrare questa festa la prima domenica di Avvento.

Papa Clemente X, con il breve Ex iniucto nobis del 27 marzo 1675, fissò la festa il giorno successivo a quello di S. Agostino. Nel 1700 è nota l'esistenza di confraternite della Madonna della Cintura in tutta Italia, in altre nazioni, nonché a Tagaste.