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PITTORI: Edouard Amedée Didron

Agostino cardioforo e il De Civitate Dei

Agostino cardioforo e il De Civitate Dei

 

 

DIDRON EDOUARD AMEDÉE

1870-1880

Parigi, chiesa di santa Margherita

 

Agostino cardioforo e il De Civitate Dei

 

 

 

La vetrata che raffigura sant'Agostino è opera dell'artista Edouard Amedée Didron (1836-1902), maestro vetraio che progettò e realizzò molteplici vetrate per le chiese francesi. Il santo è raffigurato in piedi a figura intera nelle sue vesti episcopali. Il testa porta una preziosa mitra cinta dall'aureola dei santi. Il volto ha un'espressione austera con una folta barba grigia e uno sguardo profondo. Con il braccio destro regge il bastone pastorale appoggiandolo alla spalla, mentre con la mano tiene un grande libro chiuso dal titolo De Civitate Dei.

Con la mano sinistra, ricoperta di un guanto, alza verso l'alto un cuore fiammante, caratteristico simbolo iconografico del santo. La sua figura è incastonata in una nicchia dal sapore classico con due colonne che reggono un arco a tutto sesto. L'architettura è ben studiata e impreziosita da numerosi elementi coreografici.

 

L'area dove sorge la chiesa di santa Margherita agli inizi del Seicento apparteneva alla parrocchia dei santi Paolo e Luigi. Nel 1623, per venire incontro alle esigenze della popolazione del sobborgo di sant'Antonio, che era privo di una chiesa propria, il parroco Antoine Fayet decise di costruire una cappella, dedicata a santa Margherita di Antiochia.

Nel 1624 Jean de Vitry, signore di Reuilly, donò un terreno adatto a edificare la chiesa. La costruzione ebbe inizio nel 1625 e terminò nel 1627. Antoine Fayet nel 1629 ottenne che l'edificio di culto diventasse la cappella privata della sua famiglia, ma alla sua morte nel 1634 la chiese tornò sotto la giurisdizione parrocchiale. Nel 1637 venne annesso alla cappella un cimitero e per tutti i secoli XVII e XVIII la chiesa subì varie modifiche ed ampliamenti. Nel 1660 furono aggiunte due navate laterali e nel 1669 fu prolungata la navata, che raddoppiò la propria lunghezza. Nel 1679 fu costruito l'abside, a sua volta sostituito da un coro quadrangolare nel 1737, su progetto di François de l'Espée.

La chiesa fu ulteriormente ampliata nel 1703 per volere del parroco Gilles Le Sourd, con la costruzione della cappella dei santi Giuseppe e Margherita. Con l'edificazione della cappella della Vergine nel 1724, si venne a formare il transetto. Tra il 1760 e il 1764, su progetto di Victor Louis, al transetto di sinistra fu affiancata un'altra cappella intitolata alle anime del Purgatorio. La chiesa divenne parrocchia autonoma nel 1712 per volere dell'arcivescovo di Parigi cardinale Louis-Antoine de Noailles.

Dopo la rivoluzione francese tornò al culto nel 1803. La facciata principale della chiesa ha un prospetto che risale agli inizi del XIX secolo ed è in stile neoclassico.

 

 

Edouard Amedée Didron

Édouard Amedée Didron nacque a Parigi nel 1836. Rimasto orfano del padre signor Fiot in tenera età, venne adottato da suo zio, l'archeologo e storico dell'arte Adolphe Napoléon Didron (1806-1867), a cui diede anche il cognome.

Didron ha progettato le vetrate della chiesa di san Vincenzo da Paola a Marsiglia: suoi sono anche i progetti e la realizzazione delle vetrate nelle chiese di santa Rosalia a Parigi, di san Cristoforo a Cergy, di sant'Ouen a Le Tronquay, di Notre-Dame a Neufchâtel-en-Bray, della cattedrale di san Maclou de Pontoise a Pontoise, della Basilica di san Sernin a Tolosa, della chiesa di Notre Dame de Carentan e della Cattedrale Saint-Front de Périgueux a Périgueux.

Didron inoltre ha scritto molti libri sull'arte e fu protagonista nella denuncia di "imbastardimento" dell'arte gotica, che era utilizzat per la decorazione di bar e residenze private con opere medievali e finto-medievali. Divenne anche redattore degli Annales Archéologiques dal 1867 al 1872. Morì nel 1902 a Parigi.