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PITTORI: Folchi Ferdinando

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

FOLCHI FERDINANDO

1863

Montecarlo, chiesa S. Andrea

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco si trova nella chiesa parrocchiale di S. Andrea a Montecarlo nel lucchese dove venne costruita fra il 1332 e il 1334. La chiesa si trova sulla strada principale, già Via Grande e oggi Via Roma.

Il dipinto è uno dei quatto pannelli che decorano la navata centrale: vi si distinguono San Carlo, San Bernardo, Sant'Ambrogio e Sant'Agostino. Furono dipinti nel 1863 dai pittori fiorentini Pezzati e Ferdinando Folchi. Sant'Agostino vi è raffigurato come vescovo in piedi che regge con la mano destra il bastone pastorale e con la sinistra un libro rosso chiuso. Il suo volto ha ancora un aspetto giovanile con una folta barba nera che gli copre il viso.

La Chiesa Collegiata di S. Andrea è stata ristrutturata nel 1783, su disegno dell'architetto Giuseppe Vannetti da Varese e dell'ingegnere Giuseppe Bernardi, di Pescia. L'edificio conserva ancora la facciata e il portale della originaria costruzione trecentesca. Al suo interno si trova la cappella della Madonna del Soccorso, protettrice dei montecarlesi: l'affresco risale alla fine del 1400 e raffigura la Madonna nell'atto di proteggere un bambino dalle insidie del demonio, ricordo di una leggenda locale che narra del miracolo dell'apparizione della Madonna sulla torre della fortezza per difendere il paese da un attacco delle soldatesche pisane.

 

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

Folchi Ferdinando

Nacque a Firenze nel 1822, secondo figlio di Francesco e di Maria Teresa Buoninsegni. Il granduca Ferdinando III fu il padrino di battesimo e nel 1834 fu ammesso all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove, seguito il corso sugli elementi del disegno di Ermini, frequentò le lezioni di Benvenuti, Sabatelli e Bezzuoli.

Grazie alla sua formazione, trattò quasi esclusivamente temi sacri e storici, dipingendo ad olio e ad affresco, in prevalenza pale d'altare. Le sue opere furono destinate in gran copia a chiese e conventi toscani, specialmente del Mugello.

In provincia di Lucca, nella collegiata di S. Andrea a Montecarlo, affrescò, nel 1863, insieme con P. Pezzati, la cupola con l'Incoronazione della SS. Vergine e santi, i peducci con i quattro Evangelisti e le pareti con quattro Santi fra cui Agostino. A Pistoia, nella chiesa di S. Rocco, si trova la tela Predica al popolo di Leonardo da Porto Maurizio (1863) e in quella dell'Immacolata Concezione la tela S. Fedele da Sigmaringa e S. Felice da Cantalice (1874. In provincia di Pistoia, nel convento di Giaccherino a Pontelungo, troviamo le tele con Il trionfo dell'Immacolata (1870-75) e S. Francesco che riceve le stimmate e storie di santi francescani (1870-75). Nel convento della Verna a Chiusi si conservano L'incontro di S. Francesco con il conte Leonardo Cattani, La consacrazione di S. Maria degli Angeli e, nel refettorio, l'affresco de L'Utima Cena (1873).

Morì a Firenze nel 1883.