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PITTORI: Wilhelm Hendrik Franquinet

Agostino fra il sangue di Cristo e il latte della Vergine

Agostino fra il sangue di Cristo e il latte della Vergine

 

 

FRANQUINET WILHELM HENDRIK

1840

Collezione privata

 

Agostino fra il sangue di Cristo e il latte della Vergine

 

 

 

L'autore di questa litografia è Wilhelm Hendrik Franquinet, un maestro incisore olandese nato a Maestricht nel 1785 e morto a New York nel 1854. La scena è stata ripresa, nella sua impostazione da un dipinto Murillo Bartolomé Esteban che venne realizzato nel 1678 a Siviglia, per il convento degli Eremitani e che ora si trova ora a Londra, alla Rugby Longton Douglas Collection.

La litografia è conservata incollata su un foglio ottocentesco e in ottime condizioni. Le dimensioni dell'immagine è cm 32 per 25 circa.

Al centro dell'immagine c'è Agostino in ginocchio vestito da monaco agostiniano e con i paramenti episcopali sopra la tunica. Agostino con le braccia aperte volge lo sguardo verso la vergine a sinistra, mentre a destra Cristo gli mostra il costato e il sangue che ne uscì durante la Passione.

Due angioletti gli reggono il bastone pastorale e la mitra, mentre in primo piano due libri accatastati rivelano l'opera e la grandezza di Agostino.

L'episodio è relativo a una leggenda che nasce probabilmente in Italia. Diversi pittori si sono ispirati a essa che trae spunto da passi delle sue meditazioni: il santo è presentato innanzi al Cristo crocefisso ed alla Vergine, mentre, pregando, si domanda: "Hinc a vulnere pascor", e, volgendosi verso Maria, soggiunge: "Hinc lactor ab Ubere", concludendo: "Positus in medio quod me vertere nescio, Dicam ergo Jesu Maria miserere". Sembra che l'episodio prenda spunto da un passo della S. Aurelii Augustini Hipponensis episcopi et S. R. E. doctoris vita di Cornelius Lancelotz (1574-1622) O.S.A. edito ad Anversa nel 1616.

Lancillottus scrive, riportando parole apocrife di Agostino: "Positus in medio quo me vertam nescio. Hinc pascor a vulnere, hinc lactor ab ubere." La medesima scritta fu riportata da Francesco Francia e poi da Kartarius, un incisore nativo di Viterbo, che lavorò a Roma fra il 1560 e il 1570, nella sua stampa della Vita di Agostino edita nel 1570.

La prima immagine di Maria "Galactotrephousa" (così era chiamata in Oriente, mentre in Occidente veniva appellata come "Maria Lactans") è di origine copta e si trova in una cella monastica di Banit in Egitto e in una caverna eremitica del Monte Latmos in Asia minore (entrambi del sec. VI - VII) nonché a Roma in un frammento di scultura del secolo VI rinvenuto nel Cimitero di San Sebastiano. L'immagine paleocristiana della Virgo lactans, che nella rappresentazione del gesto materno per eccellenza evidenziava l'incarnazione del Cristo in una creatura terrena, fu recuperata nel secolo XII e incontrò enorme successo a partire dal XIII secolo, in coincidenza con la diffusione, promossa dai crociati, delle icone della Galactotrephousa che stimolò una fiorente produzione d'immagini devozionali sia nella pittura che nella scultura.

 

 

Wilhelm Hendrik Franquinet

Conosciuto anche come come Willem Hendrik o Guillaume Henri, nacque a Maastricht nel 1785, è stato allievo di Herreyns ad Anversa. In gioventù ha visitato la Germania per perfezionarsi e già nel 1804-1816 ad Anversa era uno stimato maestro di disegno. Nel 1816 si trasferì a Parigi, dove nel 1821 dipinse il Baccanale, e dove nel1822-1834 pubblicò un Galerie des Peintres, per i quali J. Chabert ha scritto il testo. Franquinet morì a New York nel 1854.