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PITTORI: Maestro di Neuilly

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa<

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI NEUILLY

1890

Neuilly-sur-Seine, chiesa di san Pietro

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa benedicente

 

 

 

La vetrata che raffigura sant'Agostino a mezzo busto mentre alza la mano destra in segno di benedizione si trova nella nella chiesa parrocchiale di san Pietro a Neuilly-sur-Seine. La figura del santo è racchiusa un un oculo con una corona floreale molto colorata che evidenzia la figura di Agostino su sfondo bianco.

Con la mano sinistra impugna il bastone pastorale ritto in piedi mentre con un ampio gesto benedice i fedeli che lo guardano.

Il suo viso ha un'espressione molto giovanile, senza barba e con folti capelli che fuoriescono sulla nuca dietro la mitra circondata da un rosso nimbo dei santi.

 

La chiesa di san Pietro fu costruita tra il 1883 e il 1914. Padre Normand, sacerdote a Neuilly dal 1875, decise, con l'approvazione del cardinale Guibert, di costruire una nuova chiesa per soddisfare le esigenze della popolazione in crescita. L'architetto Alfred Dauvergne propose un progetto in stile "romanzo-Auvergne" che fu approvato nel 1883. La benedizione della prima pietra avvenne il 30 ottobre 1887 e i lavori di costruzione furono eseguiti sotto la supervisione di Luigi Dauvergne, figlio di Alfred, che purtroppo nel frattempo era morto. Nel 1890 vengono completati l'abside , il coro e i transetti: nel 1894 si avvia la navata e la cripta. Il campanile fu posto in luogo nel 1895 e l'anno seguente il cardinale Richard Lavergne benedisse la chiesa. Padre Tardif, presente a Neuilly dal 1894, diventa il primo parroco di San Pietro. La consacrazione ufficiale della Chiesa avviene dopo la guerra, nel 1922, a opera del cardinale Dubois. La chiesa, tuttavia, rimase incompleta perché la decorazione scultorea esterna non fu mai perfezionata. E' solo fra il 1945 e il 1952 che le porte vennero ornate con le sculture degli allievi di Georges Saupique.

 

Da Sion ti benedica il Signore, che ha fatto il cielo e la terra. Esorta varie persone a benedire [il Signore] ma lui benedice uno solo, poiché dei molti egli ha fatto un solo uomo, essendo cosa buona e gioconda il convivere dei fratelli nell'unità 9. Fratelli è di numero plurale, ma nell'unità è singolare: per questo continua: Da Sion ti benedica il Signore, che ha fatto il cielo e la terra. Nessuno di voi dica: Questa benedizione non arriva fino a me. Ma chi pensi che sia colui a cui è detto: Ti benedica il Signore da Sion? Benedice l'unità. Partecipa dell'unità e la benedizione si estenderà fino a te.

AGOSTINO, Discorso 133, 3, 3