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PITTORI: Maestro vetraio

Agostino e il bambino sulla spiaggia

Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

MAESTRO VETRAIO

1890-1895

Nizza, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

 

L'immagine di Agostino che incontra un bambino in riva al mare compare nella seconda vetrata di destra della cappella absidiale dedicata al Sacro Cuore, fra le raffigurazioni di san Paolo (in alto) sulla via di Damasco e (in basso) san Francesco d'Assisi con il cuore ferito da un Serafino in ginocchio davanti a un tabernacolo.

La scena porta la scritta O altitudo sapientie Dei e si riferisce al celebre episodio che vede Agostino incontrare un bambino che cerca di mettere tutto il mare in una buca che ha scavato sulla spiaggia. Agostino, che sta meditando sul mistero della Trinità, comprende che l'uomo non può contenere l'infinita sapienza di Dio.

Agostino, dal viso giovanile, indossa i paramenti episcopali e si curva alzando la mano destra verso il fanciullo che a sua volta volge lo sguardo verso il santo. Sullo sfondo una barca a vela sembra solcare le grandi onde del mare.

Questa vetrata che era scomparsa è stata ricostruita dai maestri vetrai che hanno restaurato l'insieme delle vetrate della Basilica.

Il complesso è composto da una chiesa e da un convento, posto a destra della chiesa, che è stato trasformato in una caserma. Gli Agostiniani si stabilirono a Nizza intorno al 1283, in una località posta all'inizio dell'attuale Avenue de la République. Era un piccolo convento con annessa una cappella. Furono gli eventi drammatici della seconda metà del XIV secolo e la conseguente insicurezza che li spinsero a rifugiarsi in città. Nel 1405 ottennero di potersi stabilire nella parrocchia di san Martino. Accanto alla chiesa iniziarono a costruire un convento che è stato completamente rinnovato nel periodo 1716-1719. Nel 1756 venne ulteriormente ampliato. In seguito ai moti rivoluzionari il convento venne abbandonato e nel 1821-1822 fu trasformato in caserma.

La chiesa di santi Martino è citata per la prima volta in un documento del 1144. Nel 1405 il vescovo di Nizza introdusse gli agostiniani che aggiunsero un convento sul lato est. Gli agostiniani ricostruirono una prima volta completamente la chiesa intorno al 1424. Nel periodo 1683-1689 nuovi lavori la trasformarono introducendo lo stile barocco, che è rimasto sino ai nostri giorni. Il convento venne riedificato fra il 1716 e il 1719. Con la rivoluzione gli agostiniani vennero cacciati nel 1792. Altre ristrutturazioni furono eseguite intorno al 1751, poi nel 1837 e infine nel 1854 quando fu aperta la porta nella facciata: fino ad allora l'ingresso si trovava ai lati, affacciati sul convento dei monaci. La facciata, nella forma attuale in stile barocco fu realizzata solo nel 1895.

L'interno della chiesa è particolarmente curato. Esiste una navata unica con cappelle laterali, tutte in stile barocco. Le due grandi cappelle laterali sono ornate con pale d'altare a colonna dritta. Due temi essenziali attraversano la decorazione pittorica: la celebrazione di Sant'Agostino e del suo Ordine e quella dei francescani. La navata e il coro furono decorati con affreschi ottocenteschi, come molte altre chiese della vecchia Nizza. Gli affreschi agli angoli della navata formano un ciclo centrato sulla vita della Vergine Maria: Sant'Anna che insegna la lettura a Maria bambina, l'Annunciazione, la Visitazione e la Presentazione di Gesù nel Tempio.

Questo ciclo si conclude con il Battesimo di Cristo sul retro dell'arco trionfale. Gli affreschi dei medaglioni centrali raffigurano San Michele che schiaccia il demonio, un santo vescovo in estasi, San Martino che condivide il suo mantello, l'adorazione del Santissimo Sacramento. Fanno da cornice altre immagini con le figure rettangolari di San Vincenzo de' Paoli, San Carlo Borromeo, San Domenico, San Francesco di Sales.

Alla Cappella di Sant'Antonio da Padova segue la Cappella di San Nicola da Tolentino che nella tradizione viene invocato per la guarigione degli ammalati, in particolare i bambini, e la liberazione delle Anime dal Purgatorio. Era stato anche giudicato un efficace difensore contro i fulmini da quando Nizza lo aveva invocato per proteggersi dai bombardamenti francesi del 1705. La pala d'altare è particolarmente adatta al gusto barocco, con le sue colonne diagonali. E' riportata la data 1637 e si osservano le allegorie della Speranza e della Carità. Nell'angolo in basso a sinistra sono raffigurate le Anime del Purgatorio e nell'angolo in basso a destra le armi dei donatori. Una terza Cappella è dedicata a San Giuseppe e ai falegnami. La morte di San Giuseppe, patrono dei falegnami è un tema popolare nelle chiese della Vecchia Nizza. Nel quadro una mela è stata collocata sul lato del letto del morente come promemoria del peccato originale.

Il vestibolo della sacrestia è decorato con una interessante scultura medievale che adorna la chiesa forse del XV secolo. Il coro presenta una ricca decorazione lungo il vestibolo, le pareti, la volta e l'altare maggiore. Nel vestibolo c'è una Pietà di fine XV-XVI secolo attribuita a Luigi Brea e una rappresentazione di Sant'Antonio da Padova dello stesso periodo. Entrambe le due opere probabilmente si trovavano nella chiesa primitiva. Un dipinto settecentesco raffigura l'apparizione della Vergine a San Francesco d'Assisi. La Pietà raffigura il Cristo morto tra le braccia di sua madre. A destra c'è Maria Maddalena, riconoscibile dalla sua ampolla di profumo, a sinistra San Giovanni. Di fronte si trova un dipinto che raffigura San Michele che schiaccia il demonio: è una copia settecentesca di un'opera seicentesca di Luca Giordano. Questa copia presenta somiglianze sorprendenti con un'altra copia, conservata nella Cappella Sainte-Croix dei Penitenti Bianchi.

Anche la volta e le pareti laterali del coro sono decorate in abbondanza. Quattro statue raffigurano i quattro evangelisti: due dipinti rappresentano due santi dell'ordine agostiniano: san Tommaso da Villanova e Julienne de Cornillon. Nel catino della cupola infine, sono raffigurati vari santi dell'iconografia cristiana: vi scopriamo Santa Chiara, Sant'Agostino e San Pietro. Al centro splende una Sacra Famiglia, quindi, continuando a destra c'è San Paolo con la sua spada, San Francesco d'Assisi e Santa Giovanna di Chantal. L'altare maggiore in marmo bianco è datato 1751, opera dello scultore Nicolas Ravenna. Venne donato alla chiesa dalla Confraternita del Santissimo Sacramento. Il dipinto che gli sta sopra rappresenta sant'Agostino in preghiera.

Troviamo infine la Cappella della Madonna della Cintura, una devozione che nella regione nizzarda si riscontra in altre tre chiese a Puget-Théniers, Tales e Lucéram.