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PITTORI: Bedi Jacopo

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

BEDI JACOPO

1458

Gubbio, chiesa di san Secondo

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco di Jacopo Bedi appartiene ad un ciclo che il pittore eseguì nel 1458 nella chiesa di san Secondo a Gubbio, che è meglio noto come ciclo di san Sebastiano. Qui Agostino compare come Dottore della Chiesa assieme a Gregorio, Ambrogio e Gerolamo. L'affresco, che misura m 1,76x2,2 presenta Agostino nella sua dignità episcopale con la mitra in testa. Fra le mani tiene un libro aperto che sta leggendo e sfogliando. Il suo volto esprime la serena autorevolezza di una persona matura ben consapevole della forza delle proprie argomentazioni. Sotto il piviale, il pittore, come molte altre analoghe circostanze, ha seguito l'abitudine di raffigurare il santo con la veste nera dei monaci agostiniani, per rafforzare l'idea che sia stato lui stesso a formare l'Ordine agostiniano che dal medioevo ad oggi ne porta il nome.

Usciti da Porta Castello si trova la chiesa di San Secondo con l'annesso convento di San Secondo. Si tratta di un complesso monumentale le cui origini risalgono probabilmente all'VIII secolo. Nel 1141 i canonici di san Secondo accettarono di osservare la regola agostiniana. L'aspetto attuale del complesso risale a rifacimenti dei secoli XIV-XVI. L'interno della chiesa fu del tutto rinnovato nel Settecento. Tra le pale d'altare di un certo pregio si possono ricordare quelle di Bernardino Nocchi che descrivono il transito di S. Giuseppe e un S. Agostino che confuta i Manichei, nel primo e terzo altare. Al secondo altare di destra di Stefano Tofanelli è appesa la tavola con il martirio di S. Secondo. Dirimpetto nel secondo altare di sinistra si trova un affresco tardo quattrocentesco attribuito a Orlando Merlini. Dal punto di vista artistico significativi sono pure l'altare maggiore del 1343 e l'abside, che è stata riportata all'antico aspetto gotico. Nell'ex cimitero, dinnanzi alla chiesa, rimangono vari affreschi, tra cui quelli della cappella Panfili del 1458, che illustrano le storie di san Sebastiano e sono firmati dal pittore eugubino Jacopo Bedi. L'attuale altare della cappella, datato 1134, proviene dalla distrutta chiesa di S. Donato a Pulpiano.

 

Iacopo di Bedo

Non si conosce l'anno esatto di nascita di Iacopo Bedi, pittore eugubino, figlio di Bedo di Benedetto da Gubbio. Con molta probabilità va fissata tra il secondo e il terzo decennio del Quattrocento e comunque non oltre il 1422. Bedi nel 1452 fu eletto console della sua città, una carica che non poteva essere ricoperta, secondo lo statuto eugubino, prima del trentesimo anno di età.

Viene registrato negli atti ufficiali con la qualifica di "pictor" e "magister" solo dal 1455, quando raggiunse una certa indipendenza professionale dopo l'apprendistato che seguì inell'ampia bottega di Nelli o di qualche suo discepolo. Nel 1458 affrescò, firmandoli "Iacopus pinxit", la Flagellazione, il Martirio e il Seppellimento di san Sebastiano sulle pareti della cappella Panfili nel chiostro cimiteriale di san Secondo presso Gubbio. Sulla volta dipinse i Dottori della Chiesa.

Suoi potrebbero essere alcuni lacerti di affreschi in san Giovanni Battista a Gubbio, che raffigurano sant'Antonio da Padova e san Bernardino oltre a quattro riquadri in monocromo verde con la descrizione dei Miracoli di sant'Antonio, presumibilmente realizzati verso il 1470. Non è nota la sua data di morte. che verosimilmente va posta verso il 1478, anno dopo il quale non si conoscono più documentazioni che lo riguardano.