Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Maestro di S. Agostino

PITTORI: Maestro di S. Agostino

Visione di sant'Agostino

Visione di sant'Agostino

 

 

MAESTRO DI S. AGOSTINO

1475-1500

Bergamo, chiesa di sant'Agostino

 

Estasi di sant'Agostino

 

 

 

L'affresco si trova nella cappella di san Nicola da Tolentino nella chiesa di sant'Agostino a Bergamo.

Questa cappella è una delle più antiche della chiesa. Ciò è provato dal fatto che nel 1475 un Pozzolo Rivola lasciò al convento L. 50 imperiali con l'obbligo di spenderne 25 in paramenti per l'altare di S. Nicola. Nel 1481 la vedova di Pozzolo Rivola lasciò L. 16 imperiali allo stesso altare ed anche un Salvino de Rivola, con testamento del 30 giugno 1498, lasciò al monastero delle terre a Brusaporto e la parte a lui spettante nel luogo detto Castello dei Belfanti presso la Chiesa di S. Michele al Pozzo bianco, coll'obbligo di una messa quotidiana da dirsi all'altare di S. Nicola; nello stesso testamento ordinò che si facesse pure per l'altare di S. Nicola un palio di cremisino collo stemma del testatore. L'altare era stato privilegiato da Gregorio III, vi si celebrava la festa il 10 settembre ed in tal giorno dell'anno 1502 vi fu istituita la scuola di S. Nicola, la quale cessò quando nel tempo della nuova fortificazione l'oratorio, di cui si servivano i confratelli fu occupato da soldati. Da una nota d'entrata e di spesa fatta nel 1652 per la rinnovazione di questa cappella si rileva che l'intagliatore Damiano si obbligò per 85 scudi a fare l'ornamento dell'ancona e l'intaglio degli scalini. Vi è notata la caparra data dal pittore cremasco Giò Giacomo Barbello incaricato di fare la pala dell'altare e sei quadri laterali rappresentanti le azioni del titolare: il prezzo convenuto per la pala fu di 60 scudi. Nel tempo in cui Lorenzo Tiepolo fu capitano di Bergamo donò una corona d'argento a S. Nicola, che poi, richiesto dai Padri, acconsentì con lettera del 10 dicembre 1691 che fosse convertita in ornamento di un messale. La cappella, di cui è parlato fin ora non è da confondersi con l'attuale, poiché questa fu costruita solamente nel 1745, col concorso del Marchese Giò Domenico Angelini, del Sig. Benedetto Sonzogni e del convento. Nel medesimo anno e ad istanza dei Padri Agostiniani il Maggiore Consiglio della Città di Bergamo prendeva la seguente parte: "Che il Glorioso S. Nicola da Tolentino sia eletto in protettore tutelare di questa Città, supplicandolo di sua santa continuata intercessione in tutti gli affari ed interessi della medesima" dovendo i signori deputati ed anziani il giorno della di lui festività portarsi nella Chiesa di S. Agostino, dove è eretto il suo altare, ed ivi assistere e far cantare messa solenne in musica a gloria del Santo, e ciò per la prima volta solamente".

Questo fatto prova l'importanza che si attribuiva alla nuova cappella, la quale aveva una cupola ed era tra le più ampie di tutte. Dei quadri del Barbello la pala passò nelle sale della Podesteria e gli altri passarono alla casa Angelini.

L'affresco qui raffigurato ci presenta un Agostino che ha una visione divina. In alto a sinistra in un occhio appare Gesù che si rivolge ad Agostino trafiggendolo al cuore con dei raggi che emanano dal suo viso. Ai piedi del santo troviamo, sempre a sinistra, alcuni personaggi (tre nella parte rimasta) di modeste dimensioni che pregano devotamente. Si tratta quasi certamente dei committenti l'affresco o la stessa cappella. Agostino è ritto in piedi, con i paramenti episcopali, la mitra in testa e senza bastone pastorale. Una mano è alzata, la sinistra, in un atteggiamento di accettazione, mentre la destra probabilmente era rivolta ad accompagnare i devoti committenti.