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PITTORI: Anonimo bolognese

Madonna con Bambino in trono tra sant'Agostino, san Pietro Martire, una santa monaca e santa Maria Maddalena

Madonna con Bambino in trono tra sant'Agostino, san Pietro

Martire, una santa monaca e santa Maria Maddalena

 

 

ANONIMO BOLOGNESE

1475-1499

Bologna, Pinacoteca Nazionale

 

Madonna con Bambino in trono tra sant'Agostino, san Pietro Martire, una santa monaca e santa Maria Maddalena

 

 

 

Questa tavola opera di un anonimo pittore bolognese tardo quattrocentesco è conservata presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna. Realizzata con la nuova tecnica della tela misura cm 238.5 in altezza e 200 in larghezza. La struttura compositiva rispetta una iconografia consolidata che vede la Madonna con il Bambino in trono che si affaccia alla devozione di alcuni santi che stanno ai piedi del trono. In questo caso a sinistra scopriamo sant'Agostino con accanto san Pietro Martire. A destra è posizionata una santa monaca con una croce in mano e santa Maria Maddalena. Agostino è stato raffigurato come vescovo, di cui porta i simboli che ne definiscono la dignità episcopale. L'intera scena, piuttosto statica, è ambientata in un luogo dall'architettura quattrocentesca, con ampi squarci verso l'esterno.

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazareth, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.

Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)