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PITTORI: Marino di Marco Cedrino

Sant'Agostino

Sant'Agostino

 

 

MARINO DI MARCO CEDRINO

1468

Amandola, chiesa di sant'Agostino

 

Sant'Agostino

 

 

 

Nella formella centrale dello stipite destro del portale della chiesa di sant'Agostino ad Amandola troviamo raffigurato sant'Agostino in bassorilievo.

Nella analoga formella sullo stipite opposto è stata raffigurata una donna con l'aureola in atto di pregare, che va identificata con sua madre Monica. Il santo è raffigurato frontalmente ritto in piedi, mentre mostra un libro aperto che tiene nella mano sinistra. Lo sguardo è rivolto verso il passante. Agostino non porta i segni della sua dignità episcopale, ma indossa la tonaca dell'ordine agostiniano.

Le sculture del portale sono state eseguite da Marino di Marco Cedrino, un architetto e scultore veneto. Questo artista è documentato nella città di Amandola dall'anno 1462 e lui stesso ha firmato la sua opera nella fascia dell'arco a tutto sesto che si interpone fra la doppia ghiera. Testualmente ha inciso MARINUS CEDRINUS VENETUS SCULTOR MCCCCLVIII. Il portale della chiesa venne commissionato da Giovanni di Vanni, il cui nome JOHANNES VENNIS DE, è riportato nei due quadri in basso insieme ad alcuni attrezzi da ciabattino, probabilmente per ricordare la sua appartenenza alla corporazione dei calzolai. Fedele al suo stile il portale di Aamandola si presenta goticizzante e grandioso nel suo insieme.

La chiesa è stata eretta nel Quattrocento dal Priore Antonio Migliorati, nell'odierna piazza Risorgimento. Costruita su un primitivo romitorio agostiniano, che era già esistente nel XIII secolo, fu ampliata e attorno all'edificio presero corpo il convento, il chiostro. I rifacimenti strutturali del Settecento hanno visto l'allungamento dell'edificio verso la piazza e la trasformazione in stile neoclassico. La facciata esterna ha un aspetto barocco con alte mura. Il campanile dalla forma slanciata a piramide ottagonale fu iniziato dal Beato Antonio e terminato nel 1464 da Padre Lombardo. Della costruzione quattrocentesca resta solo il portale gotico ad arco a tutto sesto sorretto da colonnine tortili e sormontato da un timpano. Del chiostro restano poche tracce dopo un parziale abbattimento. Importanti interventi vennero effettuati nel periodo barocco e alla fine del settecento dall'architetto neoclassico Pietro Maggi.

L'interno della chiesa si presenta a una sola navata con un transetto all'altezza del presbiterio. Le pareti sono state affrescate ad inizio Novecento da F. Ferranti. Nell'urna che si trova dietro l'altare maggiore sono conservate le spoglie del Beato Antonio.

Piazza Risorgimento e l'area circostante fu interessata da importanti trasformazioni viarie alla fine dell'800. I lavori interessarono anche la chiesa di Sant'Agostino che venne modificata nella sua icnografia. La modificazione del piani viabilistico comportò un innalzamento considerevole del piano stradale rendendo necessaria l'attuale scalinata che scende all'entrata della chiesa.

 

 

 

Marino di Marco Cedrino

Figlio del riminese Marco Cedrini, Marino fu naturalizzato veneziano. Dopo la morte del padre si trasferì nell'Italia centrale. Qui ha lavorato nelle Marche e in Romagna eseguendo diversi portali scolpiti, sculture, loggiati e architetture. A Venezia gli è stato attribuito l'altorilievo con Cristo deposto nel sepolcro nella cappella del Sacro Chiodo della chiesa di San Pantalon. La sua prima opera, eseguita fra il 1458 e il 1460 e firmato "Marinus Marci Cedrini Venetus feci", è l'altorilievo del Leone di san Marco sulla Torre della Cappella della Rocca Brancaleone di Ravenna. Intorno al 1460 scolpì un altro leone veneziano e una bifora per la facciata di Palazzo Nardini-Ridarelli a Sant'Angelo in Vado. A Fermo si occupò delle opere di fortificazione della città e realizzò il portale del Sacro Monte di Pietà. Sempre a Fermo realizzòa l'arco di trionfo della cappella Euffreducci per la chiesa di San Francesco. Al 1464 risale il portale dell'antico Duomo di Forlì, la sua opera più significativa, che ora si trova sulla facciata della chiesa del Carmine. Nel 1471 fu nominato muratore et fabricatorem del Santuario di Loreto dal commissario pontificio Iacopo Petruccio. Collaborò alla costruzione del santuario fino al 1476-1477. Nel 1475 opera a Civitanova per il convento di San Francesco, ove gli si attribuisce il campanile del monastero e anche quello della chiesa di Sant'Agostino. In questo periodo è citato come habitat Anconae, dove realizza il bel portale della chiesa di Santa Maria della Misericordia. L'ultimo suo lavoro conosciuto è del 1476 quando a Fano eresse per il vescovo Giovanni Tosi un portico antistante il Duomo, come è descritto in un frammento marmoreo cittadino che riporta l'iscrizione: MCCCCLXXVI Ioannes Tonsus Pontifex Fani divae Mariae Porticum dedit opus Marini Cedrini veneti architetti aedis beata Mariae in Laureto. Dettò le ultime volontà a Venezia il 28 aprile 1452.