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PITTORI: Maestro lombardo

Agostino incorona san Nicola da Tolentino a Crema di ignoto pittore lombardo

Agostino incorona san Nicola da Tolentino

 

 

MAESTRO LOMBARDO

1480-1490

Crema, Museo Civico

 

Agostino incorona san Nicola da Tolentino

 

 

 

La tavola di ignoto pittore lombardo si trova nel Museo Civico di Crema. Realizzata nell'ultimo quarto del Quattrocento, la tavola misura 120 per 65 cm. Dipinta a tempera essa porta le seguenti iscrizioni: nel nimbo del santo "S. NICHOLAUS DE TOLENTINO" e nel testo del libro aperto, in forme molto frammentate, "ECCE NOS RELINQVIMVS OMN ... P ... TE ... SVMVS TE QUE ET GOT ... DB ... S".

Recentemente il dipinto è stato associato alla figura del pittore cremasco Pasino de Carozolis che fu pagato nel 1448 per avere realizzato una immagine del santo tolentinate da collocare sull'altare a lui dedicato nella chiesa di sant'Agostino a Crema. L'accostamento tuttavia non è confermato soprattutto per le difficoltà che emergono rispetto a caratteri stilistici che pongono la tavola in un'epoca decisamente posteriore al 1448. La struttura compositiva dell'opera con i suoi riferimenti iconografici e stilistici riconducono ad un orizzonte culturale lombardo di fine Quattrocento. L'analisi critica dell'opera rivela il superamento della lezione del Foppa e l'accostamento agli stilemi della pittura pavese. In particolare esistono affinità con l'opera del cosiddetto Maestro di San Primo e con il pittore Agostino da Vaprio. Non si conosce l'originaria destinazione, ma gli accostamenti stilistici non rendono improbabile una committenza in ambito pavese e agostiniano.

La scena è abbastanza spoglia nella sua architettura iconografica: l'unico personaggio di rilievo a figura intera è san Nicola. In questa raffigurazione l'artista ha seguito un modello consolidato che si è andato perfezionando nel Quattrocento. In questa sua glorificazione o "incoronazione" compaiono altri personaggi, quali angeli, la Vergine e Agostino che gli pongono o gli offrono corona sul capo una unica corona. San Nicola regge un libro aperto fra le mani dove probabilmente si conservava anche la scritta "PRAECEPTA PATRIS MEI SERVAVI" il cui significato è una evidente e chiara allusione al motivo della incoronazione.

Agostino sulla destra è vestito con gli abiti episcopali, tuttavia indossa, sotto il rosso piviale, la tonaca nera dei monaci agostiniani, cui apparteneva san Nicola. La presenza di questa tonaca nera è significativa, poichè rivela la volontà degli agostiniani, probabili committente di rafforzare l'immagine di Agostino quale fondatore dell'Ordine, cui apparteneva anche san Nicola, il suo primo frate agostiniano santificato. Il santo vescovo di Ippona ha un aspetto vegliardo, con una folta barba bianca che gli scende fin sul petto. Indossa dei guanti bianchi: con la mano destra regge la corona di gloria sopra la testa di san Nicola, mentre con la sinistra regge il bastone pastorale.