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PITTORI: Lorenzo d'Alessandro

Particolare della figura di sant'Agostino e del beato Costanzo da Fabriano dal Matrimonio mistico di santa Caterina egizia

Particolare della figura di sant'Agostino e del beato Costanzo da Fabriano

 

 

LORENZO D'ALESSANDRO

1481-1499

Londra, National Gallery

 

Matrimonio mistico di santa Caterina egizia con il Bambino Gesù in braccio alla Vergine, tra san Domenico, sant'Agostino e il beato Costanzo da Fabriano

 

 

 

Il dipinto di Lorenzo d'Alessandro raffigura il cosiddetto Matrimonio mistico di santa Caterina egizia con il bambino Gesù che siede in braccio alla vergine in trono. La scena, abbellita da un nugolo di angeli musicanti, vede la presenza anche dei santi Domenico, Agostino e il beato Costanzo da Fabriano.

Santa Caterina d'Alessandria viene spesso rappresentata con la corona in testa e vestita di abiti regali per sottolineare la sua origine principesca. La palma che tiene nella mano sinistra indica il suo martirio. Il libro ricorda la sua sapienza e la sua funzione di protettrice degli studi e di alcune categorie sociali dedite all'insegnamento (insegnanti e Ordini religiosi come i Domenicani e gli Agostiniani). Talora, ma non è il nostro caso, viene rappresentata con una spada, l'arma che le tolse la vita, e la ruota dentata, lo strumento del martirio, elemento che lega la santa a numerose categorie di arti e mestieri che hanno a che fare con la ruota.

L'episodio mistico di Caterina d'Alessandria invita ad andare oltre il simbolo sponsale. Il messaggio che ci vuole trasmettere è la stabilità dell'unione di amore e di pensiero. Il diamante infatti, simboleggia la fede forte, perfetta, le quattro perle, simboleggiano la purezza d'intenzione, di pensiero, di parola e di azione.

Realizzata con la tecnica della pittura su tavola in legno l'opera misura cm 144.8 in altezza e 145.4 cm in larghezza. L'opera è stata firmata dall'autore che la dipinse nell'ultimo quarto di secolo fra il 1481 e il 1499. Attualmente il dipinto è conservato a Londra presso la National Gallery.

Oltre alla incerta data di nascita (forse il 287) e al fatto che fu sottoposta a martirio ad Alessandria d'Egitto nel 304, della vita di Caterina egizia si sa poco ed è difficile distinguere la realtà storica dalle leggende popolari che ne seguirono. Secondo la tradizione, Caterina era una bella ragazza egiziana che, in occasione dell'insediamento ad Alessandria del governatore Massimino Daia, avvenuto nel 305, si presentò a palazzo durante i festeggiamenti in cui si celebravano feste pagane con sacrifici di animali. Caterina rifiutò i sacrifici e chiese al governatore di riconoscere Gesù Cristo come redentore dell'umanità.

Nella tavola Agostino è stato raffigurato come vescovo mentre offre a Caterina un libro con la mano destra, mentre la sinistra si appoggia alle spalle del beato Costanzo da Fabriano.

 

Lorenzo D'Alessandro

Lorenzo d'Alessandro detto il Severinate nacque a San Severino Marche verso il 1445 e vi morì nel 1501. Fu l'ultimo esponente della cosiddetta "scuola severinate".

Figlio di un fabbro benestante, un tal Alessandro di Francione, che apparteneva alla famiglia dei Trenta, Lorenzo apprese i rudimenti dell'arte presso la bottega di Bartolomeo di Antonio detto "il Frignisco", che svolgeva anche l'attività di orafo. Dopo l'apprendistato aprì una propria bottega con grande successo. Rivestì cariche pubbliche e divenne "priore di quartiere", incaricato dell'amministrazione della giustizia, dal 1493. Nella sua prolifica produzione alternò arcaismi tardogotici a influenze umbre in particolare di Niccolò Alunno, di Crivelli e di Pierfrancesco.