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PITTORI: De litio Andrea

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa nella Cattedrale di Atri

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

DE LITIO ANDREA

1465-1471

Cattedrale di S. Maria Assunta, Atri

 

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Napoletano, molto sensibile all'evolversi degli stili e delle forme, Andrea de Litio, l'autore dell'affresco, nacque a Lecce dei Marsi nell'aquilano, verso il 1420. Da giovane completò la sua educazione culturale a Firenze, riuscendo a comporre in maniera così autonoma e complessa, da farlo ritenere un vero e grande Maestro, un insieme tra il neogotico di Masolino da Panicale e di Gentile da Fabriano con la scientificità innovatrice di Paolo Uccello e di Piero della Francesca, e con i nuovi apporti "cortesi" del neo-gotico internazionale.

Attivo in varie parti d'Abruzzo, le sue opere su tavola sono oggi sparse in alcuni musei degli Stati Uniti (Baltimora, Pensilvania), ma il suo capolavoro è dato dal ciclo conservato nella cattedrale di Atri: le "Storie di Gioacchino" nelle pareti superiori e le "Storie di Maria" in quelle mediane ed inferiori ove troviamo affrescati 101 pannelli, di cui 26 scene.

In alto, in quattro vele, si trovano le maestose figure degli Evangelisti e dei Dottori della Chiesa, disposti come ad Assisi da Giotto nella chiesa di san Francesco.

Agostino vi è stato raffigurato da vescovo assiso ad un tavolo nel suo studiolo in compagnia di san Giovanni Evangelista. Sulla sinistra si vede l'aquila giovannea, mentre alla destra uno stenografo prende nota di quanto stanno dettando. Agostino indossa sotto una veste verde la tipica cocolla nera dei monaci agostiniani.

Il santo con la mano sinistra regge un libro dalla copertina rossa, mentre con la destra, alzata verso l'alto, fa un cenno con l'indice a Giovanni che a sua volta è intento a leggere un libro. Sul tavolo di Agostino si vedono altri libri impilati. Lo sguardo del santo è vivido, con gli occhi ben piantati sul viso di Giovanni: il viso è di persona matura in età, ma dall'espressione ancora forte e incisiva. Una folta barba riccioluta gli scende dalle gote fino al petto. In testa porta la mitra che è nimbata da una cerchiatura d'oro. Giovanni ha un viso molto giovanile, indossa semplici abiti ed è assorbito completamente dalla lettura. Dello stesso autore è straordinaria anche la realizzazione del Coro dei Canonici con alle pareti un ciclo pittorico. Esso costituisce non solo il capolavoro immortale del pittore, ma la più vasta opera pittorica del primo rinascimento in Abruzzo che dimostrano la capacità realizzatrice a cui potevano giungere le idee innovatrici fiorentine, fuori Toscana.

 

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.