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PITTORI: Maestro tedesco

Il torchio mistico con i Dottori della Chiesa

Il torchio mistico con i Dottori della Chiesa

 

 

MAESTRO TEDESCO

1415

Bad Doberan, Doberan Minster

 

Il torchio mistico con i Dottori della Chiesa

 

 

 

L'altare di Mühlen è un altare che risale al periodo 1410-1420 e fu probabilmente donato da Albrecht III di Meclemburgo e dalla sua seconda moglie Agnese alla chiesa Doberan Minster. Si trova nella parte settentrionale della cappella che lo conserva. Il pannello centrale mostra "Il Verbo incarnato" interpretato secondo il Vangelo di Giovanni. Nel piano superiore i quattro evangelisti versano la Parola di Dio nell'imbuto del mulino. Il mulino a forma di croce simboleggia Cristo. I dodici apostoli alimentano il mulino i quattro Padri della Chiesa, Ambrogio, Gerolamo, Agostino e Gregorio Magno, raccolgono il cibo eucaristico nel calice e lo distribuiscono ai fedeli che sono inginocchiati alle loro spalle. Questa raffigurazione del torchio mistico è dipinta anche su un pilastro nella cattedrale di S. Maria ad Erfurt, dove sono visibili Scene della Vita della Vergine, costituite da una splendida serie di otto tavole convesse.

 

La scena dipinta nel pannello centrale della pala d'altare ci offre un tema diffuso in area tedesca, che propone l'immagine del torchio mistico. L'immagine del "Torchio Mistico" o di "Cristo pigiatore" ha una lunga storia. Possiede un carattere allegorico per cui Cristo è il frutto che va pigiato, il succo ricavato, in realtà il suo sangue, è la bevanda di redenzione per i peccati dell'uomo. Dal catino che raccoglie il sangue parte la linea che accompagna la sofferenza del peccato fino alla pressa del sacrificio di Gesù. La figura centrale di Cristo è accompagnata, ai lati, da altre immagini di sofferenza dell'uomo, assimilabili alla condanna di Gesù, ricordata dalla corona di spine, insieme ad altri strumenti di tortura e di prigionia quali la sedia con le catene e i ceppi. La lunga storia di questa particolare iconografia nasce nel Medioevo, con attestazioni risalenti al IX secolo. All'origine vi erano la raffigurazione della vite e del grappolo. La visualizzazione di Cristo nella pressa si diffonde invece dal XII secolo e con maggior realismo, e sempre più esplicitamente, Gesù viene dipinto mentre trasuda sangue sotto la pressione del torchio almeno dal XIV secolo. L'ispirazione all'immagine è tratta dal testo d'Isaia (63, 3): "Nel tino ho pigiato da solo e del mio popolo nessuno era con me. Li ho pigiati con sdegno. Il loro sangue è sprizzato sulle mie vesti e mi sono macchiato tutti gli abiti."

 

Fu proprio il vescovo di Ippona (con altri, come ad esempio Tertulliano) che, meditando questo passo, paragonò il torchio alla croce dove Cristo era stato premuto da solo, per la salvezza di tutti. Spetta a sant'Agostino infatti il collegamento tra questo brano d'Isaia e il grappolo meraviglioso del libro dei Numeri (13, 23)

"Tagliarono un tralcio con un grappolo d'uva, che portarono in due con una stanga."

Nelle Esposizioni sui Salmi il commento è esplicito:  "Mi calpestano sempre i miei nemici, molti sono quelli che mi combattono. / Nell'ora della paura io in te confido leggiamo "... Perché è tenuto nel torchio il suo corpo, cioè la sua chiesa. Che significa " nel torchio" ? Nelle angustie. Ma ben fecondo è questo essere spremuti nel torchio. Finché è sulla vite, l'uva non subisce pressioni: appare intera, ma niente da essa scaturisce. La si mette nel torchio, la si calpesta e schiaccia; sembra subire un danno, invece questo danno la rende feconda, mentre al contrario, se le si volesse risparmiare ogni danno rimarrebbe sterile. Orbene tutti i santi che soffrono persecuzioni da parte di coloro che si sono allontanati dai santi, stiano attenti a questo salmo e vi riconoscano sé stessi ... Il primo grappolo d'uva schiacciato nel torchio è Cristo. Quando tale grappolo venne spremuto nella passione, ne è scaturito quel vino il cui calice inebriante quanto è eccellente!

 

 

Doberan Minster è la principale chiesa luterana di Bad Doberan nel Meclemburgo in Germania. Posta vicino alla città anseatica di Rostock, la chiesa è il più importante patrimonio religioso del gotico europeo in mattoni e costituisce ciò che resta dell'ex abbazia cistercense di Doberan eretta nel 1368. Dopo il 1164, il principe Pribislavo, di fede cristiana, approvò la fondazione di un monastero nell'area di Doberan ove accogliere una comunità di monaci cistercensi provenienti dall'Abbazia di Amelungsborn e dalle regioni montane del Weser presso Althof. La primitiva abbazia, fondata nel 1171, fu utilizzata anche come luogo di sepoltura per i sovrani locali, assumendo una notevole importanza sia politica che storica. Dopo la morte di Pribislavo nel 1178, il monastero venne coinvolto nelle violente guerre di successione che seguirono e venne parzialmente distrutto. Il reinsediamento dei monaci avvenne nel 1186. Grazie alla loro attività l'abbazia contribuì notevolmente allo sviluppo culturale ed economico del Meclemburgo divenendo il centro della cristianità in questa regione. Tra i tesori che vi si conservano troviamo l'altare maggiore, il più antico altare ad ante, il monumentale altare a croce e la tomba della regina danese Margarete Sambiria. Anche dopo la riforma e la chiusura dell'abbazia nel 1552, la chiesa continuò a essere il principale luogo di sepoltura per la nobiltà regnante del Meclemburgo. Nessun'altra chiesa della Germania settentrionale ha arredi liturgici così numerosi e storicamente importanti, per lo più ben conservati e unici.