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PITTORI: Donatello

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa con altri Padri

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa con altri Padri

 

 

DONATELLO DONATO

1439-1443

Firenze, Sagrestia Vecchia di san Lorenzo

 

Sant'Agostino e san Gerolamo

 

 

 

Il pannello con Agostino e san Gregorio Magno è l'ultima formella in basso della porta di destra, nota come Porta degli Apostoli. Si tratta di una delle due porte bronzee opera di Donatello della Sagrestia Vecchia nella basilica di San Lorenzo a Firenze. La Porta fu realizzata fra il 1434 e il 1443 e misura 235x109 cm con due battenti da cinque formelle ciascuno.

La Sagrestia Vecchia era la cappella funebre privata della famiglia Medici nel XV secolo, costruita da Filippo Brunelleschi tra il 1421 e il 1428 e decorata da Donatello a partire dal 1428-29. Qui il grande scultore realizzò una serie di grandi stucchi e le due porte bronzee, le uniche che creò nella sua lunga carriera, nonostante gliene fossero state commissionate altre. Le porte non vennero apprezzate dai contemporanei perché giudicate troppo espressive. Celebre è la menzione che ne fa Filarete, dove nel Trattato di Architettura (1461-1464) sconsiglia ai suoi lettori di fare figure di apostoli come quelle di Donatello nella porta della sagrestia di San Lorenzo, "che paiono schermidori". Secondo Kaufmann e Janson, Donatello si ispirò nell'impianto agli apostoli negli sguanci della porta del Battistero di Pisa, mentre le cornici ricordano le porte di Bonanno nel Duomo di Pisa, e le decorazioni dei dittici d'avorio paleocristiani.

Nella formella Agostino è stato raffigurato in abiti episcopali senza particolari attributi, per cui non è facile distinguerlo da Ambrogio. Tuttavia sembrerebbe di poter individuare Agostino nel vescovo che riceve ispirazione dall'alto. Con la mano destra impugna il bastone pastorale, mentre con la sinistra regge un libro.

 

Donatello Donato di Niccolò di Betto Bardi (Firenze 1386-1466) si formò alla bottega del Ghiberti in lavori di rifinitura della prima porta del Battistero. Passò nel 1407 alle dipendenze dell'Opera del Duomo e lavorò a fianco di Nanni di Banco a una serie di statue che rappresentano altrettanti tentativi di rinnovamento del linguaggio gotico. In occasione di un primo soggiorno a Roma col Brunelleschi, Donatello subì la prima profonda impressione dell'arte e della civiltà antica.

Creatore del classicismo umanistico fiorentino, Donatello ne superò al tempo stesso i limiti stilistici e culturali. L'ispirazione classica fu da lui sempre rivissuta con libertà, in dialettico e vivo rapporto con la realtà umana e politica di Firenze. Profondamente sensibile alle vicende storiche, nella sua opera matura e tarda Donatello seppe cogliere i sintomi della crisi degli ideali dell'umanesimo, lasciando un'eredità di problemi nuovi che, in modo diverso, affronteranno Leonardo e Michelangelo.