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PITTORI: Maestro di Feltre

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI FELTRE

1400-1450

Feltre, chiesa del Santuario dei Santi Vittore e Corona

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa scrive libri

 

 

 

L'immagine che raffigura sant'Agostino costituisce un particolare degli affreschi che si trovano nell'abside della chiesa del Santuario dei Santi Vittore e Corona a Feltre. Il santo, che è contrassegnato con la scritta in gotico S. AGUSTINUS, è seduto in cattedra nel suo studio intento a scrivere con una penna su un rotolo di carta che sta cadendo arricciato dalla sua tavola.

Il santo è vestito con i paramenti episcopali: ha la mitra in testa, circondata dal nimbo dei santi, e indossa un lungo piviale color verdastro scuro che scende fin sotto la tavola. Il santo ha un viso attento a ciò che gli capita intorno con lo sguardo curioso che getta gli occhi verso un possibile osservatore. La scena si svolge in un ambiente piccolo, dove trova spazio la voluminosa cattedra dove è seduto Agostino intento a scrivere.

La struttura della cattedra presenta uno stile goticheggiante, anche se già si incominciano a intravedere barlumi di pittura rinascimentale.

 

Il Santuario dei Santi Vittore e Corona si alza sul monte Miesna, ed è costituito dalla basilica vera e propria e dall'annesso chiostro che risale al 1495. La costruzione del santuario fu iniziata nel 1096 e la chiesa venne consacrata nel 1101 dal vescovo di Feltre Arpone. La struttura, che era parte integrante della cortina difensiva del territorio feltrino verso la pianura trevigiana, venne costruita per accogliere le reliquie dei santi Vittore e Corona, patroni di Feltre e della diocesi di Feltre. Al santuario si affiancò successivamente un monastero, che ha ospitato varie congregazioni: dapprima i fiesolani (1445-1668), quindi i somaschi (1668-1777), infine i minori osservanti (1852-1868).

Di stile romanico con chiari influssi bizantini, l'edificio si presenta a croce greca, a tre navate con transetto e cupola centrale ed è preceduto da un protiro costruito dai Padri Fiesolani. La basilica costituisce un vero gioiello del romanico e conserva evidenti influenze dell'arte armena ed orientale. Databili tra la fine del XII e l'inizio del XVI secolo gli affreschi del Santuario costituiscono il complesso più interessante di pitture murali eseguite nell'alto Veneto. Tra le immagini delle due venute di Gesù si inserisce il tempo della Chiesa. Essa ci offre la Parola che trova risalto, nella volta del Martyrium, nella raffigurazione simbolica dei quattro evangelisti e dei Padri che maggiormente hanno approfondito la ricchezza dei Vangeli: S. Agostino e S. Gregorio da un lato, S. Gerolamo e S. Ambrogio dall'altro. Notevole, tra le immagini di santi, sulla parete sinistra, la raffigurazione dell'ultima cena e la storia del martirio dei santi titolari nel transetto di sinistra. A fianco dell'altare è stato posto il sarcofago marmoreo dei due martiri.