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PITTORI: Giorgio di Matteo

Sant'Agostino converte un eretico, 
								san Nicola da Tolentino, san Simpliciano, santa Monica, Beato Agostino Trionfi

Sant'Agostino converte un eretico, lunetta del portale della chiesa di sant'Agostino ad Ancona

 

 

GIORGIO DI MATTEO

1460

Ancona, chiesa di sant'Agostino

 

Sant'Agostino converte un eretico

 

 

 

Giorgio di Matteo, pseudonimo Giorgio da Sebenico, è l'autore delle sculture che abbelliscono il magnifico portale della chiesa di sant'Agostino ad Ancona. Nella lunetta si può osservare la scena in cui Agostino converte un eretico, mentre nelle nicchie trovano posto le statue di san Nicola da Tolentino, san Simpliciano, santa Monica e del Beato Agostino Trionfi. Il portale risale al 1460 quando venne commissionato al grande scultore dalmata Giorgio Orsini da Sebenico. Nella sua opera si fondono armonicamente elementi gotici e rinascimentali. Particolarmente ammirato è l'altorilievo posto nella lunetta sovrastante l'ingresso, che raffigura sant'Agostino che rigetta i libri eretici mostrando le Sacre Scritture agli eretici che fuggono. Il portale è l'ultima opera anconitana di Giorgio da Sebenico e quella in cui il carattere rinascimentale della sua arte è più evidente.

 

 

Giorgio di Matteo

Giorgio di Matteo o Giorgio da Sebenico nacque a Zara verso il 1410. Abile scultore e architetto fu anche un valido urbanista. Rappresentò uno degli esponenti principali di quel particolare Rinascimento "adriatico" che si diffuse tra Dalmazia, Venezia e Marche, caratterizzato da una riscoperta dell'arte classica non disgiunta da una certa continuità formale con l'arte gotica. Lavorò intensamente tra le due sponde adriatiche, caratterizzando le sue sculture e i suoi edifici sempre con la pietra d'Istria cavata nell'isola di Brazza. Le sue opere rappresentano il momento più alto dell'arte medioevale-rinascimentale in Dalmazia e nelle Marche. Nel 1464 si trasferì a Ragusa, dove lavorò intensamente alle fortificazioni, mostrando la sua abilità anche come architetto militare. Morì a Sebenico nel 1475.