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PITTORI: Pizzolo Nicolò

Sant'Agostino nello studio

Sant'Agostino nello studio

 

 

PIZZOLO NICOLO'

1448-1453

Padova, chiesa degli Eremitani

 

Sant'Agostino nello studio

 

 

 

Il sant'Agostino nello studio, opera di Pizzolo, è un dipinto murale che si trova nella chiesa degli Eremitani ovvero la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo a Padova.

Affrescata, assieme ad altri Dottori della Chiesa, nella cappella Ovetari, l'opera è stata parzialmente distrutta nei bombardamenti del 1944. Il perfetto scorcio prospettico del medaglione determina una straordinaria efficacia nella realizzazione del soggetto agostiniano.

Il santo è seduto allo scrittoio intento a scrivere su dei fogli che debordano dal tavolo: la mano destra alzata regge una penna con cui sta scrivendo. Agostino è vestito da vescovo, con la mitra in testa. Il suo viso è segnato dalle righe del tempo e una folta barba bianca gli copre le gote. Alla sua sinistra sul tavolo si notano alcuni libri impilati l'uno sull'altro. Tutto intorno si distende con una grande profondità prospettica lo studio articolato in vari ambienti e con architetture che rimandano ad altri ambienti più ampi retrostanti.

La scena è stata ripresa più volte da diversi artisti, che hanno rappresentato il santo nel suo scrittoio seduto in atto di scrivere. La scena è spesso il complemento o l'ambientazione preferita per le rappresentazioni tradizionali di Agostino vescovo e Dottore della Chiesa: sua caratteristica è proprio quella di avere scritto un gran numero di opere.

 

 

Nicolò Pizzolo

Nicolò Pizzolo o anche Pizolo nacque a Villaganzerla verso il 1420. Trasferitosi a Padova fra il 1432 e il 1434 lavorò come aiuto nella bottega di Filippo Lippi e in seguito fra il 1443 e il 1453 divenne aiutante di Donatello.

Venuto a contatto con l'ambiente di Francesco Squarcione, conobbe un giovanissimo Andrea Mantegna, con cui collaborò nella decorazione di una parte della Cappella Ovetari. Qui realizzò la pala d'altare in terracotta, per la quale citò in giudizio Mantegna nel 1449 per le continue ingerenze. Nel catino absidale dipinse alcuni affreschi andati distrutti nel bombardamento del 1944, ma noti da fotografie in bianco e nero. Il soggetto era costituito da un Padre eterno benedicente e da quattro medaglioni dei Dottori della Chiesa nel loro studio.

Ogni medaglione era dotato di originali cornici scorciate prospetticamente derivate da analoghi tondi di Donatello. Questi affreschi sono considerati tra le migliori realizzazioni della decorazione ad affresco della cappella. Il loro perfetto scorcio prospettico fece da modello per lo stesso Mantegna, che in quegli anni andava affinando la propria tecnica. Pizzolò morì a. Padova nel 1453.