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PITTORI: Francesco Spanzotti

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino

 

 

FRANCESCO SPANZOTTI

1495

Morcote, chiesa di santa Maria del Sasso, Cappella del Rosario

 

Sant'Agostino

 

 

 

Nella volta della Cappella del Rosario nella chiesa di Morcote si conservano affreschi che furono realizzati alla fine del Quattrocento, nell'anno 1495. Le pitture sono state attribuite ad un artista, fortemente influenzato dallo stile della contemporanea pittura lombarda. Lo si è identificato in Francesco Spanzotti, un artista vicino al cosiddetto Maestro di Crea. Francesco era fratello del ben più noto Giovanni Martino Spanzotti.

La chiave di volta propone un rilievo con la Vergine ed il Bambino, mentre lungo le quattro vele, all'interno di clipei con cornici fitomorfe, sono raffigurati a mezzo busto Dio Padre, sant'Agostino, san Tommaso d'Aquino e san Girolamo. Ciascuno di essi è affiancato da altri due tondi con scene della vita della Madonna. Visitazione e Natività sono ai lati del tondo che raffigura Agostino. Il santo è identificato dalla scritta Sanctus Agustinus: indossa i paramenti episcopali, con la mitra intesta cinta dal nimbo dei santi. Nella mano destra impugna una penna mentre nella sinistra regge un libro aperto dove si legge DE VITA CLERICORUM SANCTAM SCRIPSI REGULAM. E' questo un passo dell'inno Magnus Pater Augustine, che viene cantato per l'Ufficio della festa del santo. Sotto il piviale il pittore ha messo bene in evidenza la tunica nera dei monaci agostiniani con la cintura in cuoi che gli cinge i fianchi. Il volto del santo ha un'espressione pacata, senza barba, con lo sguardo fisso oltre lo spettatore.

 

All'estremità del borgo svizzero di Morcote, una località molto antica che si affaccia sul lago di Lugano e che è già menzionata nel X secolo, si procede per una scalinata di 400 gradini che conduce ad una terrazza panoramica dove sorge la parrocchiale di Santa Maria del Sasso. Fu fondata probabilmente nel secolo XIII e ricostruita nel 1462. Nel 1758 a questa chiesa fu cambiato l'orientamento della pianta. Il campanile tardo romanico è stato rialzato nel corso del Cinquecento. Nell'antico coro gli affreschi, in parte nascosti dall'organo del Seicento, sono attribuiti a Domenico Sursnicus, che li dipinse nel 1513 e rappresentano scene della Passione. Altri affreschi, tra cui una Pesca miracolosa, santi e ornamenti rinascimentali risalgono alla fine del Cinquecento e agli inizi del Seicento. Giovan Battista Tarilli dipinse le Storie di S. Giovanni e di S. Francesco, i Profeti e le Sibille nel 1595. Nella cappella del Sacramento gli stucchi risalgono al 1591 mentre gli affreschi sono relativi alla Confraternita seicentesca. Nella cappella di fronte le pitture a carattere illusionistico sono di epoca barocca e furono eseguite da Cipriano Pelli di Aranno attorno al 1795. L'altare maggiore in marmo è del 1758 e conserva una statua cinquecentesca della Madonna. Ai lati troviamo tele di Davide Antonio Fossati dipinte nel 1799 che raffigurano l'Epifania e la Natività di Maria. Il cimitero situato in posizione panoramica vicino alla chiesa conserva alcune interessanti tombe ottocentesche.

 

 

Francesco Spanzotti

Nacque da una famiglia di pittori provenienti dal territorio di Varese e fu attivo soprattutto in Piemonte. Il suo primo apprendistato fu verosimilmente nella bottega del padre, Pietro, dove doveva essere attivo anche il ben più noto fratello Giovanni Martino. Sua figlia Caterina sposò il pittore fiammingo Pietro Grammorseo, che costituì una società con Francesco. La attività di quest'ultimo è documentata a Casale dal 1483 al 1522. Francesco è tuttavia già morto nel 1531.

Francesco Spanzotti è l'autore del polittico voluto da Marco Scarognino prima del 1486 per S. Maria delle Grazie a Varallo Sesia, che oggi si trova nella locale Pinacoteca, di una Natività conservata nei Musei Statali di Berlino e di una pala in una Collezione privata.